mercato immobiliare

Stati Uniti, probabile ripresa del settore delle costruzioni

 Secondo quanto affermano gli economisti di Bloomberg, nel corso dell’undicesimo mese dell’anno le attività dei costruttori immobiliari avrebbero subito una discreta ripresa, avviando cantieri in maniera più dinamica e corposa rispetto ai mesi precedenti, e significando – presumibilmente – una ripresa delle attività del mercato, con stabilizzazione dei volumi nel corso del prossimo 2012.

Bloomberg News afferma infatti che i nuovi cantieri sono cresciuti di 1,1 punti percentuali, ai massimi degli ultimi 10 anni, per un livello medio di 635 mila unità. Anche i permessi edilizi, dato utile per interpretare in anteprima come si evolverà il mercato delle costruzioni, hanno tenuto una buona posizione, cedendo qualche terreno dai massimi livelli di ottobre, che ha rappresentato il mese più attivo dagli ultimi 19 mesi. Segnali che infondono parziale fiducia agli economisti e agli osservatori locali, convinti che la parte più buia del segmento sia già stata riscontrata.

Tasse immobiliari, prelievo extra nel mercato di Singapore

 Pochi giorni fa abbiamo fatto il punto su quanto sta accadendo all’interno del mercato immobiliare di Singapore, anticipando come il governo avrebbe potuto mettere in atto novità sul fronte fiscale per cercare di attenutare la dinamicità delle operazioni di compravendita immobiliare (soprattutto da parte di grandi investitori stranieri) con ciò che ne comporta sul fronte della disponibilità commerciale residenziale e – soprattutto – sul fronte dei prezzi delle proprietà immobiliari ad uso abitativo, e non solo.

Ebbene, il governo ha ora introdotto nuove imposte sugli acquisti delle proprietà residenziali della zona. Imposte che vanno a colpire esclusivamente gli acquirenti stranieri, al fine di scoraggiare eccessivi investimenti di chi proviene da oltre confine, in grado di alimentare una pericolosa bolla speculativa all’interno del real estate di Singapore.

Immobiliare Nuova Zelanda, tassi di interesse ancora ai minimi

 A distanza di qualche settimana dal nostro ultimo aggiornamento, torniamo ad occuparci del mercato immobiliare della Nuova Zelanda, che attraversa uno scenario contraddistinto da prezzi sostanzialmente elevati delle proprietà immobiliari ad uso residenziale, e un livello dei tassi di interesse di riferimento che rimane ai minimi livelli, e che potrebbe supportare una ripresa consistente della domanda del settore immobiliare, specialmente per quanto concerne il suo segmento abitativo.

Stando a quanto afferma l’ultimo numero del Roost Home Loan Affordability, in ottobre vi sarebbe stato un lieve deterioramento del mercato rispetto al precedente mese di settembre. Ad ogni modo, le previsioni dei consumatori neozelandesi per il futuro sembrano essere particolarmente solide, e probabilmente migliorate grazie al contribuito che il mantenimento di bassi livelli di tassi di interesse sta conferendo al complessivo panorama dell’area.

Immobiliare Hong Kong, non si escludono cambiamenti di rotta

 Secondo quanto riferiscono voci governative, le autorità di Hong Kong potrebbero presto rivedere la propria strategia sul mercato immobiliare, se i prezzi delle case dovessero continuare a diminuire, e se la crisi del credito europeo dovesse ulteriormente peggiorare, inducendo l’intera economia mondiale verso una nuova fase di rallentamento, che dovrebbe comportare, in maniera plausibile, un effetto sostanziamente pregiudizievole all’interno del comparto real estate del territorio asiatico in questione.

Secondo quanto afferma il segretario alle Finanze, John Tsang, i prezzi delle proprietà immobiliare stanno “lentamente diminuendo”: se continueranno a farlo, sottolinea poi il portavoce del governo di Hong Kong, le autorità potrebbero intervenire cercando di diminuire il trend intrapreso, e auspicando in tal modo una stabilità dei valori commerciali, che potrebbero conferire una maggiore serenità all’interno comparto immobiliare e, in particolar modo, agli investimenti che vengono effettuati nel settore abitativo e commerciale.

Immobiliare Italia, dall’estero arrivano outlook positivi

 Nonostante le estreme difficoltà finanziarie che l’euroregione sta attraversando (e con essa, ancor di più, il nostro Paese), le previsioni a medio termine sull’immobiliare italiano si fanno via via sempre più positive. Secondo quanto afferma una recentissima ricerca condotta da Jones Lang LaSalle, infatti, gli investimenti immobiliari dovrebbero crescere con un ritmo ben più sostenuto del recente passato nel corso del 2012, esercizio che pertanto pare candidarsi come una base di potenziale sviluppo per quanto concerne gli impieghi nel real estate.

Più in particolare, Jones Lang LaSalle afferma che gli investimenti immobiliari nella Penisola sono rimasti sostanzialmente invariati dal 2007 ad oggi, con un impiego trimestrale medio che si aggira intorno al miliardo di euro. Vi sarebbero tuttavia elementi ragionevoli, sottolinea l’analisi, per poter sperare in un 2012 di ripresa, considerato che il rischio del Paese potrebbe affievolirsi nel corso dei prossimi mesi, allettando numerosi investitori internazionali.

Crisi mercato immobiliare? Londra diventa il rifugio ideale

 Con l’approfondirsi della crisi economico finanziaria europea, il mercato immobiliare di Londra continua a giocare un ruolo determinante nel consentire agli investitori di mezzo mondo la costituzione di un deposito sicuro per i propri risparmi. Secondo quanto sostiene la IP Global, infatti, tutti gli investimenti immobiliari realizzati all’interno dell’area metropolitana di Londra potranno fornire ottimi risultati in termini di rendimento agli investitori locali e stranieri, sia nel breve periodo che – soprattutto – nel corso del medio lungo termine.

Secondo i calcoli della IP Global – una compagnia di investimento specializzata negli impieghi immobiliari di qualità – la rivalutazione degli investimenti nel mattone londinese sarebbe stata pari a 8,1 punti percentuali annui. Un rendimento davvero straordinario, poiché il benchmark stabilito per la metropoli britannica era stato pari a “soli” 2,8 punti percentuali, dimostrando in tal modo quanto sia dinamico l’andamento dei valori di mercato della zona.

Immobiliare USA, compromessi di vendita in crescita

 Nuove notizie lievemente positive per il mercato immobiliare statunitense. Stando a quanto afferma la National Association of Realtors, infatti, i compromessi di vendita nel mercato nordamericano sarebbero cresciuti con un buon ritmo nel corso del mese di ottobre, rimanendo ben al di sopra della media annua.

L’indice che misura il trend assunto dalle firme dei compromessi di vendita è infatti cresciuto di 10,4 punti percentuali a 93,3 punti rispetto al mese di ottobre, rispetto agli 84,5 punti del mese di settembre. Lo sviluppo su base annua (cioè, rispetto allo stesso mese di ottobre dello scorso anno), si è invece consolidato in 9,2 punti percentuali, rispetto al valore di 85,5 punti. Il segnale proveniente dall’indice di riferimento dei preliminari è pertanto molto incoraggiante, e fa ben sperare per un rialzo delle transazioni commerciali relative ai prossimi tre o quattro mesi.

Immobiliare francese, previsioni negative per il 2012

 Il nostro sguardo internazionale si concentra prevalentemente su quanto accade nel mercato statunitense e in quello britannico. Spesso e volentieri andiamo tuttavia a porre la lente di ingrandimento sui Paesi emergenti e, in ugual modo, sulle economie più mature e più vicine a casa nostra.

È oggi la volta di analizzare quanto sta accadendo nel mercato immobiliare francese, di cui qualche tempo fa avevamo documentato con particolare riferimento al boom dei valori commerciali delle abitazioni parigine. Ebbene, un recente studio di Credit Agricole, una delle banche di maggior riferimento transalpino, afferma che i prezzi delle case subiranno dei cali compresi tra i 5 e i 6 punti percentuali, con una contrazione delle attività di compravendita che invece si aggirerà sugli 8 punti percentuali.

Immobiliare USA, c’è chi prevede una decisa crescita per il 2012

 Non tutte le previsioni sul mercato immobiliare nordamericano sono negative. Anzi, c’è chi prevede addirittura che il prossimo esercizio sarà caratterizzato da una decisa crescita del settore, in grado di trainare l’economia statunitense verso un corposo apprezzamento, che permetterà al Paese di uscire dalla fase più difficile di questa lunga crisi che ha coinvolto tutte le principali economie mature, risparmiando parzialmente quelle emergenti.

A sostenere quanto sopra è il team di analisti della UBS Securities, secondo cui i prezzi delle case americane si sarebbero definitivamente stabilizzati, e le banche – spinte da una concorrenza piuttosto dinamica – diventeranno sempre più dinamiche in termini di competitività, poiché vorranno accaparrarsi una quota significativa del mercato dei mutui. Ma è davvero così semplice poter prevedere il rimbalzo tecnico del real estate statunitense?

Prezzi case, stime negative nelle principali metropoli americane

 Nonostante qualche lieve segnale di miglioramento, l’analisi compiuta da S&P / Case – Shiller non sembra lasciare molti aspetti positivi all’andamento del mercato immobiliare statunitense. Un andamento che è stato seriamente negativo anche nel corso del mese di settembre, con i prezzi delle proprietà residenziali che hanno subito una contrazione peggiore delle attese durante il nono mese dell’anno, mostrando così un evidente prolungamento delle difficoltà locali di mercato.

L’indice di riferimento dovrebbe infatti esser calato in maniera piuttosto significativa nelle 20 principali aree metropolitane della nazione, con una contrazione di 3,6 punti percentuali rispetto allo stesso mese del 2010, dopo un decremento di 3,8 punti percentuali nel corso del mese di agosto, su base annua. La media degli economisti e degli osservatori americani era di una diminuzione non superiore ai 3 punti percentuali, mostrando così una netta delusione per quanto realizzatosi in maniera concreta.

Immobiliare USA, probabile stabilità delle vendite di nuove case

 Secondo quanto rivela una previsione di Bloomberg News, gli acquisti di nuove case all’interno del mercato immobiliare degli Stati Uniti sarebbero pressochè invariate nel corso del mese di ottobre. In attesa dei dati ufficiali, che verranno diramati tra poche ore, ci limitiamo pertanto ad assumere questa stima da parte del team di economisti del media americano, che non ritiene che nel corso del decimo mese dell’anno vi siano stati grandi scossoni rispetto al trend precedentemente consolidato.

Le vendite di nuove case sarebbero ammontate – sottolinea Bloomberg News – per un ammontare complessivo di 313 mila unità all’anno, per lo stesso volume di settembre. Il dato di ottobre è comunque in grado di influenzare al rialzo la media di case vendute nel 2011 a quota 304 mila euro, in ribasso evidente rispetto alle 323 mila unità del 2010, e mai così male da quando le istituzioni hanno avviato la stima della variabile, nel lontano 1963.

Immobiliare Regno Unito, il calo non coinvolgerà tutte le Regioni

 Ultimamente abbiamo dedicato parecchio spazio all’approfondimento su quanto sta accadendo all’interno del mercato immobiliare del Regno Unito, un’area in grado di catalizzare investimenti immobiliari importanti, soprattutto per quanto concerne le aree urbane maggiormente gettonate e, all’interno di queste, con una predominanza davvero netta di quanto viene impiegato nel mattone londinese.

Abbiamo anche riportato diversi studi che sostengono come l’andamento delle transazioni e dei prezzi delle proprietà immobiliari abitative subirà un calo nel corso del prossimo anno, coinvolgendo in maniera diversificata i diversi territori oggetto di periodico monitoraggio per quanto concerne l’andamento delle quotazioni immobiliari, abitative, industriali e commerciali.

Immobiliare Dubai, piccoli segnali di risveglio

 A distanza di alcuni mesi dal nostro ultimo post in merito, torniamo ad occuparci dell’andamento di uno dei mercati immobiliari più duramente colpiti dalla crisi internazionale, quello di Dubai. Stando a una recente rilevazione, infatti, sembrerebbe che il mercato immobiliare dell’area di riferimento stia riscontrando qualche lieve segno di risveglio, quanto basta per conferire agli analisti una discreta ventata di ottimismo sul prossimo triennio.

Il punto di partenza di questa nostra breve analisi non può tuttavia che essere rappresentato dal confronto dell’attuale soglia dei valori commerciali con quella riscontrata nei picchi di mercato del 2008: ad oggi, infatti, le case di Dubai si vendono in quantitativi inferiori al 70% di quanto rilevato appena tre anni fa. Una debacle senza grandi precedenti nella storia del mattone, che tuttavia sembrerebbe aver toccato il fondo.

Immobiliare Germania, crescono gli investimenti nel mattone

 Secondo quanto stabilito da una ricerca condotta dall’operatore Colliers International, gli investimenti nel mercato immobiliare della Germania – sul lato commerciale – starebbero crescendo con un buon ritmo, portando il volume complessivo degli impieghi nel real estate locale a quota 7,87 miliardi di euro alla fine del terzo trimestre del 2011, e permettendo così al mattone di Berlino di poter porsi in dirittura d’arrivo per la conclusione di un anno non eccessivamente negativo su tale comparto.

A beneficiare dell’elevato ammontare di investimenti nell’immobiliare tedesco è pertanto il settore commerciale, con particolare riferimento ai negozi al deggatlio, considerato che il secondo settore di riferimento – quello degli uffici – appare estremamente distante per volumi di transazioni (4,77 miliardi di euro), e confermando in tal modo come l’immobiliare nazionale stia godendo un discreto stato di salute.