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Regno Unito, calano i mutui delle principali banche

Le concessioni di finanziamenti immobiliari da parte delle sei banche più grandi del Regno Unito sono calate a un livello minimo degli ultimi nove mesi a febbraio 2010: il numero di mutui ipotecari destinati all’acquisto di una casa sono infatti diminuiti a 48 mila unità rispetto ai 49 mila del mese di gennaio, stando a quanto affermato da un panel preliminare rilasciato negli scorsi giorni dalla Bank of England.

Secondo gli elementi diffusi dall’istituzione monetaria d’oltremanica, pertanto, la ripresa del mercato immobiliare nel segmento residenziale si starebbe rendendo sempre più complessa, prolungando i tempi di recupero rispetto ai livelli ante-crisi, e questo nonostante un livello dei tassi di interesse di riferimento ancora piuttosto conveniente se confrontato al recente periodo storico.

Nonostante sia diminuito il numero dei finanziamenti immobiliari concessi, è tuttavia incrementato il valore complessivo dei mutui deliberati: nel mese di febbraio sono infatti stati approvati finanziamenti per circa 5,6 miliardi di sterline, contro 5,1 miliardi di sterline disposti nel mese precedente.

Regno Unito, Miller pessimista sul recupero immobiliare

Come da ogni attore protagonista che si rispetti, ogni dichiarazione del Miller Group Ltd. sul futuro dell’andamento del mercato immobiliare britannico è solitamente ascoltata con grande attenzione dalla stampa locale e, ancor maggiormente, dalla restante ampia gamma di operatori che intervengono sull’industria delle costruzioni dell’intero Regno Unito, duramente colpita dalla crisi economica in atto.

Il perché il Gruppo Miller rappresenti una voce autorevole nel settore è presto detto. La compagnia ha costruito 2.068 proprietà immobiliari ad uso abitativo durante il 2009, un volume leggermente superiore a quanto riscontrato nel 2009, e leggermente inferiore – così almeno si augura il vertice societario – di quanto la compagine sarà in grado di fare nel corso dell’esercizio finanziario in corso. Nel corso dell’ultimo anno, i ricavi da vendita di Miller sono diminuite di circa un quarto a 783 milioni di sterline, con perdita di bilancio pari a 34,1 milioni di sterline rispetto ai precedenti 149,5 milioni di sterline precedenti.

Regno Unito, incremento annuo dei prezzi commerciali

Una ricerca condotta dall’Investment Property Data Bank Ltd. sostiene che i valori delle proprietà real estate commerciali del Regno Unito sarebbero cresciuti in maniera piuttosto intensa durante lo scorso mese di febbraio. Per l’Investment Property Data Bank, infatti, il prezzo medio sarebbe incrementato del 2,7% durante il mese di febbraio 2010 rispetto al livello precedentemente riscontrato nel corso dello stesso periodo mensile dell’anno precedente.

Il prezzo medio così diramato è stato calcolato sulla base dei valori immobiliari di negozi, uffici, magazzini e depositi, come da campione del gruppo di ricerca londinese. L’Investment Property Data Bank ricorda inoltre come l’incremento dei prezzi sia particolarmente rilevante anche sulla sola base mensile, con dei valori aumentati mediamente di 1,3 punti percentuali rispetto alle soglie toccate nel mese di gennaio.

La crisi finanziaria globale, ricordiamo, ha trascinato al ribasso i valori delle proprietà immobiliari ad uso abitativo nella misura del 44% rispetto al picco storico che il real estate del Regno Unito riuscì a toccare nell’estate del 2007: da quel momento in poi, seguì una lunghissima caduta, che ha poi portato a toccare il fondo nel mese di luglio del 2009, quando l’immobiliare britannico conobbe il periodo più nero della sua storia recente.

Regno Unito, prezzi delle case in crescita record dal 2002

La società di ricerche di mercato e di consulenza Acadametrics Ltd. ha dichiarato, in un proprio recente report, che i prezzi delle proprietà immobiliari ad uso residenziale nel Regno Unito, durante il mese di febbraio del 2010, sono cresciuti a un ritmo record nella recente storia, mai riscontrato dalla compagnia di analisi nei propri monitoraggi periodici degli ultimi sette anni.

Durante una recente intervista del fondatore di Acadametrics, David Thorpe, è stato inoltre ribadito come il costo medio di una proprietà immobiliare ad uso abitativo in Inghilterra e in Galles è pari a 222.008 sterline (circa 334 mila dollari al cambio attuale), in crescita dell’1,9% rispetto a quanto rilevato nel corso del primo mese del nuovo anno, per l’incremento più sostanzioso dal mese di settembre del 2002.

Thorpe ha inoltre ricordato che i prezzi sono inferiori ancora di 4 punti percentuali rispetto al picco toccato nel mese di febbraio del 2008: una forbice ancora ampia, ma che con il passare dei mesi si sta restringendo sempre di più, tanto che iniziano a sovrapporsi con maggiore frequenza le stime legate al momento in cui i prezzi torneranno ai livelli ante – crisi.

Regno Unito, nuova previsione sui prezzi delle case

Secondo una recentissima pubblicazione della Royal Institution of Chartered Surveyors, i prezzi delle proprietà immobiliari del Regno Unito quest’anno non diminuiranno di entità: a supportare le convinzioni dell’istituto, la presunzione che i tassi di interesse di riferimento rimarranno su bassi livelli, e che il mercato immobiliare dell’area soffrirà di una scarsità nell’offerta dei prossimi mesi dell’anno.

Il gruppo di ricerca londinese ha infatti dichiarato come “con l’offerta di case ancora ristretta e i tassi di interesse su basse soglie, è improbabile che i prezzi caleranno ancora in maniera significativa”. La Royal Institution of Chartered Surveyors ha inoltre dichiarato come le attività del settore immobiliare rimarranno piuttosto contratte per l’intero anno, con conseguente ripresa del mercato piuttosto lenta, in particolar modo nelle aree fuori dalla metropoli londinese e nella zona sud orientale.

Il report della Royal Institution of Chartered Surveyors contrasta pertanto con le recenti dichiarazioni di Kate Barker, della Bank of England, per la quale il mercato immobiliare potrebbe presto vedere dei discreti aggiustamenti in virtù delle differenti scelte in materia di politiche creditizie adottate dai singoli istituti di credito.

Regno Unito, delibere mutui ai minimi da 8 mesi

Nel Regno Unito gli istituti di credito hanno approvato un quantitativo di mutui ipotecari mai così basso degli ultimi otto mesi. Si tratta di un passo indietro che ha sorpreso la maggioranza degli economisti, che pur attendendosi una contrazione nelle concessioni di finanziamenti immobiliari garantiti da parte delle banche britanniche, stimavano una contrazione nettamente inferiore rispetto a quella avvenuta nella realtà.

I dati sono stati pubblicati pochi giorni fa dalla massima istituzione monetaria locale, la Bank of England, secondo la quale gli istituti di credito del Regno Unito avrebbero approvato l’erogazione di 48.198 finanziamenti immobiliari ipotecari destinati all’acquisto di una proprietà ad uso abitativo, contro le oltre 58.200 unità approvate nel mese di dicembre, e stime medie degli analisti compresi tra i 49 mila mutui e i 51 mila mutui.

La Bank of England non ha mostrato grandi segni di sorpresa nel commentare questi dati, ricordando come il mercato immobiliare continuerà ad affrontare nuovi aggiustamenti in virtù delle differenti politiche creditizie assunte dalle singole banche britanniche, e come sia veramente difficile poter esprimere delle considerazioni sul futuro a breve termine dello scenario con un ragionevole grado di certezza.

Regno Unito, primo calo prezzi case da aprile 2009

Nel Regno Unito il mese di febbraio si è chiuso con l’avvio di un ciclo decrescente nei prezzi delle proprietà immobiliari ad uso abitativo: un fenomeno che nell’area ora oggetto di approfondimento nel presente post, non si avvistava da dieci mesi, e cioè da quell’aprile del 2009 che diede l’inizio di una fase piuttosto lunga di un graduale ma continuo incrementi dei prezzi delle case, che a gennaio aveva tuttavia sollevato le prime incertezze.

Secondo il report condotto dalla Nationwide Building Society, ad ogni modo, il costo di una proprietà immobiliare ad uso abitativo in Regno Unito avrebbe subito in media un decremento di un punto percentuale rispetto al mese precedente, portandosi a quota 161.320 sterline. La notizia è stata diffusa pochi giorni fa dalla NBS attraverso un comunicato stampa che ricordava come i prezzi siano ancora inferiori del 13% rispetto al livello massimo toccato nell’inverno del 2007, ma come siano comunque superiori di oltre 9 punti percentuali rispetto allo stesso mese di febbraio dell’anno precedente.

Dicevamo, in ogni caso, che le prime incertezze sul futuro a breve termine del mercato immobiliare britannico comparvero già nel corso del mese di gennaio, quando un clima piuttosto ostile falcidiò il numero di compravendite immobiliari della zona, dimezzandole rispetto alle precedenti stime degli analisti.

Hammerson preferisce la Francia al Regno Unito

L’operatore Hammerson ha dichiarato alla stampa che per ciò che riguarda il 2010 preferirà investire nel mercato immobiliare commerciale francese rispetto agli impieghi nel real estate commerciale del Regno Unito, scegliendo pertanto il mercato transalpino in seguito alla considerazione dell’esistenza di migliori condizioni di stabilità rispetto a quanto caratterizza l’oltre manica, dove la crisi finanziaria ha prodotto influenze negative più significative.

In particolare, Hammerson ha già annunciato che si impegnerà a sviluppare e rinnovare l’edificil al numero 54-60 della rue du Faubourg Saint-Honore a Parigi, e un grande palazzo sul porto di Marsiglia. Complessivamente, stando a quanto annunciato dalla stessa società attraverso un recente comunicato stampa, l’investimento francese nei due immobili di cui sopra dovrebbe aggirarsi intorno ai 430 milioni di sterline.

Regno Unito, mutui erogati a gennaio in calo

Stando a un’analisi recentemente pubblicata dalla Bank of England sull’attività dei principali istituti di credito in materia di finanziamenti immobiliari ipotecari a privati, il numero di erogazioni compiute nel corso del mese di gennaio del 2010 sarebbe diminuito rispetto al precedente mese di dicembre del 2009, per il quale sono inoltre appena giunti i dati definitivi di questa rilevazione statistica.

Secondo il monitoraggio compiuto dall’istituzione monetaria d’oltre manica, infatti, il numero dei mutui immobiliari approvati nel Regno Unito dalle sei principali banche della zona sarebbe diminuito a causa delle condizioni climatiche più sfavorevoli che hanno caratterizzato il primo mese del nuovo anno, scoraggiando pertanto i cittadini privati dal richiedere nuovi finanziamenti per acquisto proprietà immobiliari.

Il numero di finanziamenti immobiliari destinati all’acquisto di una proprietà ad uso abitativo concessi dai sei soggetti individuati come campione principale dalla Bank of England è infatti diminuito a quota 49 mila unità, contro le 62 mila unità riscontrate durante il mese di dicembre, a loro volta frutto di una revisione delle stime, che ha portato al rialzo di 2 mila unità il dato preliminare.

Regno Unito, offerta case ai minimi da 30 mesi

Durante il recente mese di gennaio il numero di case offerte dalle agenzie real estate del Regno Unito ha toccato il punto minimo degli ultimi 30 mesi: il dato è stato offerto dalla National Association of Estate Agents, che ha consultato 876 suoi membri per compilare un’interessante analisi sul trend del mercato immobiliare locale, dal quale è immediatamente riscontrabile una flessione delle proposte da parte dei venditori di case.

Sostiene infatti il report della NAEA che il numero medio di proprietà immobiliari ad uso abitativo disponibili in ogni agenzia del settore è diminuito da 59 a 55 unità dal mese di dicembre 2009 al mese di gennaio 2010: si tratta, a detta degli analisti dell’Associazione, del livello più basso dal mese di luglio del 2007, quando il mercato immobiliare del Regno Unito era pressoché in prossimità del proprio picco decennale.

Ma quali possono essere le cause di un simile scenario? Secondo gli osservatori della stessa Associazione, da una parte è certamente possibile osservare un atteggiamento attendista dei compratori, la crescita della cui domanda è evidente, ma sarebbe altresì soppressa da un’offerta non troppo allettante e incapace di rispondere adeguatamente in maniera efficiente alle richieste degli acquirenti.

Regno Unito, prezzi case ai massimi da 5 mesi

Nationwide Building Society ha recentemente pubblicato il suo monitoraggio periodico sull’andamento dei prezzi delle proprietà immobiliari ad uso abitativo; il report di cui parliamo oggi si riferisce al mese di gennaio 2010, e dimostra come i prezzi delle case nel periodo considerato siano balzati ai massimi livelli da cinque mesi a questa parte, come ulteriore dimostrazione dell’allontanamento del mercato del Regno Unito dalla fase più difficile della recessione economica in cui l’area è da tempo caduta.

Per Nationwide Building Society, infatti, il prezzo medio di una casa è ora più elevato dell’1,2% rispetto a quello registrato nel mese di dicembre del 2009, per un valore assoluto pari a 143.481 sterline (al cambio attuale, poco meno di 264 mila dollari). Rispetto allo stesso mese dello scorso anno, i prezzi sono più elevati dell’8,6%, mentre si mantengono inferiori del 12% rispetto al picco toccato nel corso del mese di ottobre del 2007.

In proposito si è recentemente pronunciata anche la Bank of England per voce di un proprio membro, Andrew Sentance, il quale ha affermato che c’è spazio per una ripresa ancor più forte: necessario, tuttavia – ha proseguito Sentance – è che i tassi di interesse sui finanziamenti rimangano su questi livelli molto convenienti, e che gli istituti di credito non facciano venir meno, causa ristrettezze nelle politiche creditizie, il loro supporto alle operazioni di compravendita di natura immobiliare.

Regno Unito, forte crescita nelle vendite commerciali

Property Data ha pubblicato un’analisi contenente un monitoraggio sull’andamento delle vendite delle proprietà immobiliari ad uso commerciale nel Regno Unito; stando alle considerazioni preliminari della società di ricerche, le proprietà commerciali della zona sarebbero state oggetto di transazioni per un ammontare complessivo circa doppio rispetto a quelle del precedente periodo di riferimento.

I dati – che si riferiscono al quarto trimestre del 2009 – dimostrano infatti che gli investitori nel settore avrebbero acquistato 458 edifici, per un valore complessivo pari a 9,65 miliardi di sterline (circa 15,6 miliardi di dollari); nello stesso periodo del 2008, invece, il numero degli edifici commerciali acquistati fu pari a 221 unità, con un valore complessivo del parco immobiliare pari a 4,74 miliardi di sterline.

Mark Pickering, della Property Data, ha dichiarato in proposito che l’ultimo trimestre del 2009 ha visto definitivamente il ritorno, nel ruolo degli investitori, da parte delle istituzioni, con i relativi fondi che hanno acquistato circa 3,3 miliardi di sterline di proprietà immobiliari nel periodo considerato, e che hanno pertanto contribuito a fornire una spinta decisiva per la ripresa del volume delle transazioni del segmento.

Regno Unito, gli abitanti sono fiduciosi

Rightmove ha condotto un’interessante analisi sullo stato d’animo dei cittadini del Regno Unito: il responso è stato per certi versi sorprendente, e dimostra come gli abitanti dell’area siano particolarmente fiduciosi circa una ripresa dei prezzi delle proprietà immobiliari ad uso abitativo, che nel corso dei prossimi dodici mesi potrebbero crescere ad un ritmo sensibilmente superiore alle attese iniziali.

La società che ha curato il report è stata anche in grado di determinare le principali cause di questo atteggiamento da parte dei cittadini d’oltremanica: le motivazioni fondamentali sarebbero riconducibili da un lato a una prevista contrazione nell’offerta immobiliare e, dall’altro lato, a un altrettanto stimata ripresa economica; un mix che dovrebbe generare forti pressioni nei prezzi, che entro la fine del 2010 dovrebbero riprendere la strada del rialzo.

Il più importante sito web del real estate britannico ha rilevato che il 53% dei soggetti intervistati crederebbe che i prezzi medi degli appartamenti nel Regno Unito aumenteranno nel corso dell’anno; una proporzione davvero impressionante se considerata al misero 10% di ottimisti rilevati nel corso dell’anno precedente, quando i convinti di una pronta ripresa dei valori immobiliari erano una forte minoranza.

Prezzi case, Rightmove registra incremento nel Regno Unito

Rightmove Plc ha da poco pubblicato un interessante approfondimento che dimostra come nel Regno Unito i prezzi delle proprietà immobiliari nel Regno Unito stiano lentamente progredendo verso un significativo incremento: secondo il portale di consulenza, quanto sopra è dovuto a delle ristrettezze tra le fila dell’offerta, cui corrisponde una domanda che si sta dimostrando più dinamica del previsto.

E così, durante il periodo considerato, il sito web di uno dei principali operatori informativi del settore sostiene che i prezzi delle proprietà immobiliari ad uso abitativo in Galles e in Inghilterra siano cresciuti dello 0,4% rispetto al mese di dicembre del 2009, per un importo in valori assoluti pari a 222.261 sterline, equivalente – al cambio attuale – a circa 363 mila dollari.

Rispetto allo scorso anno, i prezzi medi per lo stesso mese sono maggiori del 4,1%, mentre rimangono inferiori dell’8,3% rispetto al picco massimo toccato nel lontano mese di maggio del 2008.