Comprare casa a San Marino

 Novità in vista per il mercato immobiliare di San Marino. Stando a quanto si legge nella stampa locale, infatti, nella prossima sessione consigliare verrà discussa la possibilità, da parte dei forensi, di poter acquistare proprietà immobiliari all’interno della Repubblica di San Marino, attraverso un ordine del giorno che potrebbe generare discussioni molto accese.

Quel che sembra abbastanza palese è che abbattendo i vincoli per l’acquisto di proprietà immobiliari abitative all’interno della Repubblica di San Marino, possa esserci una vera e propria impennata nella vendita di appartamenti, con rilancio conseguente del real estate locale. Sulla vicenda hanno tuttavia già espresso il loro parere contrario alcuni partiti, pronti a dare battaglia per evitare l’aggiramento di tale ostacolo.

Boom delle vendite delle case in Nuova Zelanda

 Dopo diversi mesi di “assenza” torniamo ad occuparci del mercato immobiliare della Nuova Zelanda, che ha fatto siglare un incremento delle vendite delle case da record durante il mese di marzo, che è di fatti il miglior mese del mercato delle case dal novembre del 2007. Le vendite – stando a quanto affermato dal Real Estate Institute of New Zealand – sono infatti cresciute di 25,3 punti percentuali rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, per un controvalore assoluto pari a 7.330 unità rispetto ai 6.168 di febbraio.

L’incremento delle vendite delle proprietà immobiliari ad uso abitativo sono cresciute grazie a una spinta decisiva della domanda domestica, e da sintomi di miglioramento della ripresa economica locale, dopo che il governatore della banca centrale Alan Bollard, lo scorso mese, ha segnalato che potrebbe lasciare invariato il tasso di interesse di riferimento invariato all’attuale soglia dei 2,5 punti percentuali per ancora diversi mesi e, probabilmente, fino al termine del 2012.

Prezzi case in rialzo a marzo – Regno Unito

 Stando a quanto affermato dalla LSL Property Services Plc e la Acadametrics Ltd., anche nel corso del mese di marzo i prezzi delle proprietà immobiliari ad uso abitativo nel mercato britannico sarebbero cresciuti in maniera significativa. Di conseguenza, marzo 2012 diviene il quarto mese consecutivo di incremento dei valori commerciali delle abitazioni, come d’altronde ampiamente prevedibile considerata la scadenza delle esenzioni fiscali per le prime case, terminata proprio nel mese di marzo.

Il prezzo medio di un appartamento in Inghilterra e in Galles, sostiene ancora la ricerca di Acadametrics, sarebbe cresciuto di 0,2 punti percentuali rispetto al mese di febbraio, con un valore assoluto pari a 221.543 sterline (circa 353 mila dollari). Rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, invece, i valori commerciali sarebbero diminuiti di 1,3 punti percentuali, in linea con il passo indietro di febbraio.

Crescita prezzi case inglesi – marzo 2012

 Secondo quanto afferma un report recentemente pubblicato ad opera della Royal Institution of Chartered Surveyors, l’indice dei prezzi delle case del Regno Unito sarebbe cresciuto ai massimi livelli degli ultimi 21 mesi durante il recente mese di marzo: la determinante fondamentale in tale incremento sarebbe riconducibile alla volontà – da parte degli acquirenti delle prime case – di effettuare le operazioni di compravendita prima della scadenza del periodo di esenzione fiscale a loro beneficio previsto dal governo. Il valore dell’indice è cresciuto di 3 punti percentuali rispetto a febbraio (da meno 10) toccando così la soglia massima dal giugno 2010 ad oggi.

Ricordiamo che, al fine di incentivare le transazioni immobiliari sul mercato locale, il governo britannico aveva lanciato l’esenzione biennale dal pagamento delle tasse sul real estate da parte di tutti gli acquirenti di una prima casa, il cui costo non fosse superiore alle 250 mila sterline. Un beneficio scaduto il 24 marzo 2012, e che ha portato un discreto numero di compratori ad accelerare le transazioni di compravendita al fine di poter godere dell’importante benefit loro riconosciuto.

Prezzi case USA forse in calo del 10%

 Secondo quanto afferma una ricerca condotta da Moody’s Analytics, i prezzi delle case degli Stati Uniti potrebbero subire ancora corposi decrementi. La motivazione, come oramai ricordiamo da diversi trimestri sulle pagine del nostro sito, è da ricondursi allo straordinario ammontare di case pignorate terminate sul mercato immobiliare, e che contribuiscono a generare evidenti pressioni al ribasso nei valori commerciali delle proprietà ad uso abitativo, con una proporzione che è ben lungi dall’esaurirsi.

Le vendite di proprietà immobiliari precedentemente oggetto di procedura pignoratizia dovrebbero crescere di circa 25 punti percentuali durante l’anno in corso, fino ad arrivare alla straordinaria cifra di 1,25 milioni di unità, rispetto al milione di unità del 2011. I prezzi delle case dovrebbero pertanto poter scivolare di almeno altri 10 punti percentuali a causa del deterioramento delle condizioni del mercato immobiliare, conseguente al deprezzamento indotto da questo comparto del real estate a stelle e strisce.

Abu Dhabi, nuovo calo degli affitti

 Torniamo oggi – a distanza di diverse settimane dal nostro ultimo aggiornamento in materia – ad occuparci dell’andamento del mercati immobiliare abitativo di Abu Dhabi, uno dei maggiori simboli mondiali della crisi del real estate internazionale. Un recentissimo studio condotto nell’area dalla Asteco evidenzia come i canoni di locazione della zona stiano calando ulteriormente, con una contrazione di 5 punti percentuali riscontrata nella sola prima parte del 2012, a causa di una nuova ondata di offerta sul mercato.

Stando a quanto rivela l’analisi compiuta da Asteco, il canone di locazione medio per un appartamento con due stanze da letto si aggirerebbe tra i 120 mila e i 160 mila dollari locali: la rilevazione, effettuata come media delle osservazioni del primo trimestre, evidenzia una contrazione di 6 punti percentuali rispetto a quanto era stato invece precedentemente rilevato nel corso dell’ultimo trimestre dell’anno precedente.

Prezzi case, brusco calo record nel Regno Unito

 I prezzi delle proprietà immobiliari ad uso abitativo nel Regno Unito sono calati ai minimi livelli da due anni a questa parte durante il mese di marzo, come conseguenza della scadenza dell’esenzione dall’applicazione di una tassa sugli acquisti di prime case. Un’esenzione fiscale che aveva costituito significativo beneficio da parte dei “primi” mutuatari, creando un incremento della domanda di settore nella parte finale del 2011 e nella primissima parte del nuovo anno.

Come affermato dalla Nationwide Building Society in un suo recente report, i prezzi delle proprietà immobiliari abitative sono calati di un punto percentuale a marzo rispetto a quanto rilevato nel corso del mese precedente, a una media assoluta pari a 163.327 sterline (circa 259 mila dollari) per il più grave declino dal mese di febbraio 2010. Rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, i prezzi sono invece calati di 0,9 punti percentuali, per la prima flessione su base annua da sei mesi a questa parte.

Acquisto uffici USA: dove conviene

 Se pensate che New York sia la metropoli americana dove è più conveniente acquistare un ufficio, vi sbagliate di diverse centinaia di chilometri. Stando a quanto affermato da una recentissima analisi condotta da Marcus & Millichap Real Estate Investment Services, infatti, tra poco la metropoli che diventerà più redditizia per chi sceglie di investire in immobili ad uso ufficio sarà San Francisco, che scavalcherà proprio New York in questa specialissima classifica delle aree territoriali best performers per quanto concerne il real estate non abitativo, e prettamente legato all’utilizzo commerciale degli uffici.

Già nel corso del 2012 la città californiana è riuscita a scavalcare cinque posizioni nella classifica nazionale degli indici di valore delle proprietà immobiliari ad uso ufficio, ponendo le basi per occupare stabilmente il primo gradino del podio, proprio davanti alla Grande Mela, che invece dovrebbe piazzarsi in seconda posizione, a sua volta davanti a Houston, che le proiezioni di Marcus & Millichamp considerano in terza piazza.

Nuove case, secondo calo mensile per il mercato USA

 Dopo qualche giorno di assenza, torniamo ad occuparci di uno dei principali mercati immobiliari del mondo, quello statunitense. L’occasione ci è offerta dalla pubblicazione, da parte del Dipartimento del Commercio di Washington, del nuovo report relativo all’andamento delle compravendite delle case di nuova costruzione, inaspettatamente calate anche nel corso di febbraio, per il secondo mese consecutivo, sulla scia di un deterioramento degli auspici di un pronto recupero da parte del mercato real estate a stelle estrisce.

Stando a quanto afferma l’analisi statistica compiuta dal Dipartimento, infatti, le vendite di nuove case sarebbero calate di 1,6 punti percentuali, per un volume annualizzato pari a 313 mila unità, per il ritmo più basso dal mese di ottobre ad oggi, e in flessione rispetto alle 318 mila unità del mese di gennaio. La stima della maggioranza degli economisti contattati ordinariamente da Bloomberg News sosteneva invece un balzo delle transazioni di compravendita a quota 325 mila unità.

Immobiliare, si teme la bolla speculativa in Germania

 A parlarne, dapprima timidamente, poi in maniera sempre più convinta, sono alcuni tra i principali osservatori di ciò che accade sul fronte real estate internazionale, secondo cui la straordinaria ripresa del mercato immobiliare tedesco sarebbe in grado di celare la formazione di una pericolosa bolla speculativa che potrebbe portare a seri pregiudizi sulla stabilità dei valori e delle transazioni del mercato del mattone di Berlino.

Nel corso dell’ultimo anno, d’altronde, il ritmo di crescita dei prezzi delle case tedesche è stato certamente anomalo, con punte di 7 e 10 punti percentuali a Berlino e ad Amburgo, due città che hanno sempre goduto di un particolare interesse sul fronte immobiliare, ma che negli ultimi tempi hanno dovuto far fronte con una incidenza di sviluppo dei valori commerciali davvero eccessiva rispetto a quanto era d’abitudine.

Immobiliare USA, crescono le prospettive di miglioramento

 Continua a crescere l’ottimismo degli operatori sullo sviluppo del mercato immobiliare statunitense. Stando a quanto affermato da diverse ricerche e, in particolar modo, dai dati ufficiali forniti dal Dipartimento del Commercio di Washington, infatti, gli avvii delle costruzioni di nuove proprietà immobiliari abitative nei cantieri a stelle e strisce avrebbero toccato, nel corso del recente mese di febbraio, i livelli massimi degli ultimi tre anni, consolidando altresì una positiva stabilizzazione delle concessioni di licenze edilizie.

Quelli di cui sopra, secondo una fetta crescente degli operatori e degli analisti del real estate statuntiense, sono dati che potrebbero costituire una utile base per una valutazione positiva di quanto accadrà a breve nel mercato immobiliare abitativo.

Prezzi case, andamenti contrastanti sul mercato cinese

 Stando a quanto affermato da una recente ricerca compiuta sul mercato cinese, i prezzi delle nuove abitazioni sarebbero diminuiti in 27 delle 70 aree urbane monitorate. Un calo calcolato sulla base annua, e che stride con un’invariabilità dei valori commerciali delle case in sei aree urbane, e con l’aumento riscontrato invece sulla maggior parte delle aree metropolitane oggetto di osservazione da parte dell’Istituto di Statistica.

I prezzi delle case cinesi “caleranno ancora” – dichiara un economista della HSBC Holdings Plc. “Il governo non sembra preoccupato eccessivamente dall’impatto di un rallentamento del mercato delle compravendite abitative, perchè gli investimenti nel social housing rimarranno ancora molto significativi”.

Prezzi case, 21mo calo consecutivo nel mercato britannico

 Secondo quanto affermato da una congiunta ricerca effettuata da Knight Frank e Markit Economics, i prezzi delle proprietà immobiliari ad uso abitativo del Regno Unito sarebbero diminuiti per il 21mo mese consecutivo durante marzo. Tuttavia, i cittadini e gli operatori professionali starebbero lentamente riacquistando la fiducia sul futuro del mercato del mattone d’oltre manica, con variabili che fanno ben sperare per il futuro del settore.

Stando a quanto rivela un sondaggio compiuto dalla coppia di società di analisi e di consulenza, tutte le macro regioni territoriali del Regno Unito avrebbero subito un calo dei prezzi immobiliari, con la sola eccezione della zona metropolitana di Londra, che come avviene ordinariamente, ha registrato un andamento controtendente rispetto alla generalità, con una sensazione di incremento dei valori commerciali su base mensile.

Immobiliare Spagna, brusco calo delle compravendite

 Il mercato immobiliare spagnolo è sempre più in crisi. A rivelarlo, questa volta, non sono le previsioni – pur attendibili – rilasciate dagli operatori del real estate iberico, quanto le fonti ufficiali governative, che rivelano un vero e proprio crollo delle compravendite effettuate sul mattone durante il mese di gennaio, che continuano e peggiorano il trend di deprezzamento del volume di operazioni del settore.

Stando a quanto affermato dall’Istituto Nazionale di Statistica spagnolo, infatti, il numero di compravendite di alloggi, a gennaio, è diminuito di ben 26,3 punti percentuali rispetto a quanto rilevato nello stesso periodo del 2011, con l’undicesimo mese consecutivo di diminuzione del numero di transazioni di case, come ampiamente stimato dalle principali analisi effettuate nel mercato locale.