Regno Unito, bene l’industria delle costruzioni

L’industria delle costruzioni immobiliari del Regno Unito è cresciuta al ritmo più veloce durante il mese di aprile, rispetto a quanto gli analisti erano stati abituati a monitorare nel corso dei 2 anni e mezzo precedenti. A giocare un ruolo decisivo nella formazione di questo positivo risultato, l’incrementante domanda per proprietà immobiliari ad uso abitativo, e un significativo rialzo di quella per immobili commerciali.

L’indice che misura l’attività dell’industria delle costruzioni, realizzato dalla Markit Economics e dal Chartered Institute of Purchasing and Supply, è infatti balzato a quota 58,2 punti rispetto ai 53,1 punti del mese di marzo. Aprile si conferma così, come da dati preliminari, il mese con il valore più elevato dal mese di settembre del 2007, quando la crisi del settore stava appena iniziando a delinearsi. Qualsiasi valore sopra i 50 punti, ricordiamo, evidenzia una fase espansiva del settore.

Gli osservatori locali interpretano questo scenario come particolarmente “incoraggiante” per il futuro dell’industria delle costruzioni, che sta evidentemente delineando dei seri segnali di recupero, per il secondo mese consecutivo. Tuttavia, gli stessi analisti stanno contribuendo a spegnere i fuochi di un facile entusiasmo, ricordando che valori di incremento così elevati sono frutto di una base di partenza piuttosto bassa.

Regno Unito, prezzi di aprile in calo secondo Halifax

Secondo quanto dichiara un recentissimo studio condotto dalla società Halifax, i prezzi delle proprietà immobiliari ad uso abitativo del Regno Unito sarebbero calati, durante il mese di aprile, rispetto al livello riscontrato nel precedente mese di marzo. I dati consuntivi diramati da Halifax sembrano pertanto confermare le stime preliminari diffuse nel corso dei giorni precedenti, non apportando particolari sorprese alle considerazioni già valutate.

La ragione principale di questa evoluzione sarebbe riconducibile alla decisione, di un numero crescente di persone, di immettere nel mercato le proprie proprietà immobiliari residenziali, con la conseguenza di aver incrementato le file dell’offerta, spingendo così al ribasso i valori economici delle realtà abitative in Inghilterra e in Galles.

Il costo medio di un’abitazione è così calato di 0,1 punti percentuali ad aprile rispetto al mese di marzo, toccando quota 168.202 sterline. Su base annua, la divisione mutui del gruppo Lloyds Banking ricorda nel comunicato e-mail diffuso ai media che i prezzi si dimostrano in netto aumento, in sviluppo di ben 8,7 punti percentuali.

Mercato degli uffici, New York e Londra sono sempre in testa

Nonostante la crisi, il mercato immobiliare degli uffici a Londra e a New York è ancora quello più pregiato, che denota altresì le migliori prospettive di crescita per i prossimi anni, in concomitanza con un rinnovato sviluppo del real estate internazionale. Secondo l’analisi di DTZ Holdings, che ha recentemente condotto tali considerazioni, alle due metropoli occidentali andrebbe tuttavia aggiunta anche l’intera area metropolitana di Pechino, destinata a diventare una delle mete più ambite per gli investimenti nel settore.

I prezzi per le proprietà immobiliari ad uso commerciale sono ora ben al di sotto del loro reale valore di mercato, sostiene il monitoraggio di DTZ Holdings, e questo scenario sarebbe riscontrabile in circa il 90% dei mercati immobiliari internazionali, contro una proporzione che, appena un anno fa, era solamente pari al 10%.

Arabia Saudita, crescita lenta secondo Credit Suisse

Il mercato del real estate dell’Arabia Saudita crescerà, con molte probabilità, a ritmi molto lenti, perfino più contratti di quelli precedentemente attesi. Lo dichiara in un recente studio l’istituto di credito Credit Suisse, che sembra particolarmente preoccupato dall’attuale livello dei prezzi delle proprietà immobiliari locali, certamente troppo elevato per risultare compatibile con le esigenze di una crescita sostenibile dell’immobiliare saudita.

Secondo Credit Suisse, inoltre, un’altra determinante che potrebbe provocare evidenti squilibri nella crescita del mercato immobiliare dell’Arabia Saudita è costituito da un gap tra la domanda e l’offerta di finanziamenti per scopi immobiliari, che potrebbe diventare sempre più evidente nel corso dei prossimi 2 o 3 anni, quando la richiesta di appartamenti diventerà maggiormente insistente nei principali centri sauditi.

L’Arabia Saudita è infatti il Paese con la popolazione più ampia dei sei che compongono l’area del Golfo: le stime demografiche indicano che la nazione raggiungerà i 2 milioni di persone entro il 2014, e che quasi il 60% di queste avranno un’età inferiore ai 20 anni e, presumibilmente, vorranno acquistare una propria prima casa, incrementando in maniera esponenziale le domande di mutuo e di proprietà abitative.

Singapore, come battere la speculazione dell’immobiliare

Stando a quanto riporta la stampa locale, il governo di Singapore incrementerà la fornitura di terreni da edificare per scopi abitativi, non risparmiando “eventuali altre misure necessarie” per combattere la speculazione del mercato immobiliare, che nel corso degli ultimi mesi è diventata talmente evidente da far temere una replica di scenari già vissuti in Asia, come riferibile, ad esempio, alla non distante Cina.

Sembra insomma che il governo del Paese asiatico voglia tornare ad esercitare la propria influenza sul mercato immobiliare, dopo le riforme introdotte nel settembre del 2009 e nel febbraio del 2010, che pure avevano prodotto qualche risultato positivo in termini di limitazione degli incrementi dei prezzi delle proprietà immobiliari, soprattutto per uso privato residenziale.

Nella prima metà dell’anno, ricordano ancora i media, il programma di vendita delle terre di proprietà dello Stato contemplava la cessione di 26 siti di grandi dimensioni. Tale programma, sembrano oramai convinti dalle parti di Singapore, soprattutto dopo una recente question-time al locale Parlamento, non solo sarà rinnovato nella seconda parte dell’anno, ma troverà ulteriore accentuazione nella quantità di terreni da edificare.

Gran Bretagna, mutui in crescita del 4,6% a marzo 2010

Secondo quanto sostenuto da un comunicato della British Banker’s Association, i mutui concessi dagli istituti di credito del Regno Unito durante il mese di marzo risultano essere in crescita rispetto a quelli relativi al mese di febbraio. Il “merito” andrebbe attribuito in buona parte alla stabilità dei tassi di interesse, che permangono ancora su livelli minimi record, anche in virtù delle politiche monetarie della Bank of England.

Gli istituti di credito del Regno Unito hanno infatti concesso 34.905 finanziamenti destinati a supportare transazioni di natura immobiliare, con un rialzo di 4,6 punti percentuali rispetto a quanto riscontrato nel corso del mese di febbraio. Su base annua, invece, le concessioni di finanziamenti immobiliari sono in crescita di 20 punti percentuali.

Il Primo Ministro Gordon Brown, oramai in pieno periodo di tornata elettorale, ha a tal proposito dichiarato di aspettarsi una stabilizzazione dei prezzi delle proprietà immobiliari ad uso abitativo, perché la domanda dei potenziali acquirenti di una prima casa è in crescita, e l’offerta di settore non sta rispondendo con grandi quantità di case sul mercato.

Considerazioni Citigroup sulla bolla immobiliare cinese

Citigroup, una delle quattro principali banche degli Stati Uniti, ha dichiarato di osservare con particolare attenzione al mercato immobiliare residenziale cinese, nel quale è possibile evidenziare la formazione di un pericolo “molto reale” di una bolla di settore, che sta preoccupando da diverso tempo anche il governo locale, impegnato su più fronti a fronteggiare quella che sembra una inarrestabile crescita dei prezzi dei valori abitativi.

Secondo quanto rivela Thomas Flexner, responsabile internazionale di Citigroup per il real estate, la Cina starebbe prendendo confidenza con la serietà delle condizioni del proprio mercato immobiliare, e gli stessi mercati finanziari starebbero iniziando a credere con maggiore convinzione ai pericoli che potrebbero diventare realtà a causa degli atteggiamenti ultra speculativi troppe volte evidenziati nel mercato cinese anche sulle pagine del nostro blog.

I dati relativi al mese di marzo del 2010 ci dicono infatti che i prezzi delle proprietà immobiliari della Cina sono cresciuti di ben 11,7 punti percentuali, con uno sviluppo medio di 25 punti percentuali su base annua.

Stati Uniti, dati S&P sui prezzi delle case statunitensi – feb 2010

I prezzi delle proprietà immobiliari ad uso abitativo nelle 20 aree metropolitane più ampie degli Stati Uniti sono cresciuti meno del previsto durante il mese di febbraio, sulla base di un confronto effettuato con il livello dei valori immobiliari abitativi dello stesso periodo dello scorso anno: secondo gli analisti, questo dato confermerebbe il pensiero di coloro che ritengono che la ripresa del mercato immobiliare abitativo statunitense impiegherà un arco temporale piuttosto lungo.

L’indice Standard & Poor’s / Case – Shiller è infatti cresciuto dello 0,6% rispetto al mese di febbraio 2009: si tratta di un incremento piuttosto lieve, ma rappresenta pur sempre una inversione di tendenza, visto e considerato che è il primo aumento dei prezzi dal mese di dicembre del 2006. Il dato è ad ogni modo inferiore di quasi il 50% di quanto prevedevano la maggioranza degli economisti locali.

Sempre nello stesso mese di febbraio, Standard & Poor’s ricorda che i prezzi delle case si sono mantenuti il 30% più bassi dei picchi toccati nel mese di luglio del 2006, indicando in maniera piuttosto palese che il mercato impiegherà probabilmente diversi anni per riprendersi dalla recessione recente, e recuperare tutto il terreno perso nel terribile biennio appena trascorso.

Stati Uniti, crescono gli acquisti di appartamenti usati – apr 2010

Secondo quanto riportato in un recente studio di Bloomberg (che sarà presto seguito dai report ufficiali), gli acquisti di proprietà immobiliari non nuove negli Stati Uniti sarebbe cresciuti durante il mese di marzo, per la prima volta negli ultimi quattro mesi. A motivare particolarmente i potenziali acquirenti sarebbe stato l’avvicinamento della scadenza dei termini per richiedere il beneficio fiscale (8 mila dollari) riservato dall’amministrazione governativa statunitense a coloro acquistano una prima casa stipulando un preliminare entro il 30 aprile.

Secondo le analisi di Bloomberg, gli acquisti sarebbero cresciuti del 5,2% a un volume annualizzato pari a 5,28 milioni di unità, per un livello record nel corso dell’ultimo anno. Le vendite sarebbero comunque ancora inferiori di circa 23 punti percentuali rispetto ai massimi riscontrati nel corso del mese di novembre 2009, che costituì il termine originario di richiesta dei benefici fiscali sopra ricordati: ciò ci porta a considerare che, in effetti, la gran parte delle transazioni immobiliari indotte da tale vantaggio fiscale è già stata portata ad esecuzione.

Proprio in virtù del beneficio fiscale predisposto dall’amministrazione Obama, il volume degli acquisti potrebbe rimanere su buoni livelli fino alla fine del mese di giugno, visto e considerato che l’obbligo formale scadente il 30 aprile riguarda esclusivamente la stipula di contratti preliminari, che saranno poi in gran parte sviluppati in vere compravendite nel corso delle settimane successive.

Cina, previsioni contrastanti da BNP sui prezzi delle case

Secondo uno studio pubblicato da BNP Paribas nei prossimi giorni, i prezzi delle proprietà immobiliari ad uso abitativo in Cina potrebbero subire un forte calo nel corso della seconda metà dell’anno. Il decremento stimato dall’istituto di credito transalpino sarebbe davvero significativo, e in controtendenza con la maggioranza delle previsioni sull’andamento del real estate del Paese più popoloso d’Asia.

BNP Paribas ha infatti previsto che i prezzi immobiliari cinesi possano diminuire anche di 20 punti percentuali nel secondo semestre dell’anno, dando pertanto fiducia alle iniziative che il governo centrale di Pechino sta realizzando per cercare di ridurre le concessioni creditizie (specialmente per acquisti di terze case), incrementare i lotti di terreno da edificare e imporre nuove tasse sulle proprietà immobiliari relative alle seconde case.

Il governo cinese ha infatti imposto agli istituti di credito operanti in diverse zone del Paese di non concedere più alcun finanziamento immobiliare relativo al sostenimento di operazioni di acquisto di terze case, nella speranza di ridurre gli intenti speculativi degli investitori nel real estate delle principali aree metropolitane, allettati da ritmi di crescita dei prezzi da tempo superiori ai 10 punti percentuali annui.

Regno Unito, calo storico per gli acquirenti prima casa

Il numero di cittadini del Regno Unito che sono alla ricerca di una proprietà immobiliare ad uso abitativo per la prima volta nella loro vita sono in calo a un livello minimo da quasi vent’anni, evidenziando come la situazione del mercato immobiliare locale sia ancora particolarmente critica soprattutto per i giovani e per le fasce di reddito medio – basse, e segnalando quanto sia difficile ottenere un finanziamento a supporto dell’acquisto di una prima casa.

Nei dodici mesi terminati il 28 febbraio 2010, infatti, circa 347 mila persone hanno richiesto un finanziamento immobiliare per poter acquistare una prima casa. Si tratta di un livello che in termini assoluti può sembrare anche rilevante, ma se proporzionale agli standard recenti passati, dimostra in piena dimensione la propria criticità.

Basti pensare, ad esempio, che tra il mese di marzo del 2004 e il mese di febbraio del 2005, la società londinese Gfk rilevò la presenza di ben 700 mila operazioni di richieste di finanziamenti immobiliari finalizzati all’acquisto di una proprietà immobiliare abitativa da adibire come prima casa. Quanto rilevato tra il 2009 e il 2010 rappresenta invece il minimo storico dal 1992, quando la società avviò questa tipologia di monitoraggio sul mercato finanziario locale.

Regno Unito, prezzi delle case oltre le stime – apr 2010

Nationwide Building Society rivela che i prezzi delle proprietà immobiliari ad uso abitativo in Regno Unito sarebbero cresciuti ad un ritmo pressoché doppio rispetto alle stime degli economisti. Il dato, che si riferisce al mese di aprile appena terminato, sarebbe una diretta conseguenza delle ristrettezze dell’offerta di settore, che sta persistendo con modalità inaspettate per la maggioranza degli osservatori.

Di conseguenza, secondo le stime di Nationwide Building Society il costo di una proprietà immobiliare ad uso abitativo è cresciuta di un punto percentuale rispetto al mese di marzo, toccando quota 167.802 sterline. Le previsioni più attendibili discutevano invece di un incremento dei valori delle proprietà abitative nell’orbita di uno 0,4 – 0,5 punti percentuali.

Rispetto al livello rilevato nello stesso periodo dello scorso anno, i prezzi sono superiori di 10,5 punti percentuali, sebbene rimangono inferiori ancora in doppia cifra (- 10%) rispetto al picco toccato dal mercato immobiliare del Regno Unito in quello che appare essere un lontanissimo mese di ottobre 2007.

Stati Uniti, l’indice MBA cresce del 13,6% (16/4)

La Mortgage Bankers Association ha pubblicato i dati relativi all’andamento del proprio indice di riferimento per l’ultima settimana di rilevazione a nostra disposizione (quella terminata il 16 aprile). Stando a ciò che rivela l’Associazione, l’indice avrebbe subito un incremento piuttosto deciso, con un ritmo che lo stesso istituto ha dichiarato di non avere riscontrato nel corso delle ultime sette settimane di monitoraggio.

L’indice MBA, che misura le nuove richieste di finanziamenti immobiliari, ha infatti subito un aumento di 13,6 punti percentuali durante la settimana terminata il 16 aprile. Il merito va attribuito a un corposo incremento delle richieste di mutui per rifinanziamenti, che hanno conseguito una crescita di 15,8 punti percentuali grazie a un ribasso dei tassi di interesse medi applicati ai mutui, che hanno reso più conveniente le operazioni di sostituzioni di esposizioni debitorie già in essere presso gli istituti di credito americani.

Bene anche la crescita delle domande di mutuo per operazioni immobiliari di acquisto casa, che si sono sviluppate in doppia cifra al ritmo di 10,1 punti percentuali.

Regno Unito, prezzi in crescita del 2,6% ad aprile 2010

Come accade più o meno ogni dieci giorni, anche sul finire di aprile vi aggiorniamo sull’andamento degli studi di Rightmove Plc, la società che conduce degli interessanti e periodici approfondimenti sullo stato di salute del mercato immobiliare del Regno Unito, e non solo. L’ultimo report della compagnia parla ora di un incremento dei prezzi abbastanza significativo in Inghilterra e in Galles, confermando pertanto il trend incrementale dei valori del real estate locale.

Rightmove dichiara infatti che il prezzo medio di una proprietà immobiliare nel Regno Unito è cresciuto di 2,6 punti percentuali ad aprile, nei confronti del mese di marzo. In termini assoluti, il prezzo medio di una casa è ora salito a poco più di 235,5 mila sterline, come confermato in un comunicato e-mail da parte di uno dei siti web di riferimento nel mondo immobiliare britannico, che si riserva di effettuare nuove valutazioni sul quarto mese dell’anno nel corso delle prossime settimane.

Secondo Rightmove, inoltre, come era facilmente immaginabile i prezzi delle case sarebbero cresciuti in maniera più consistente nella parte orientale dell’area, mentre nelle zone metropolitane l’incremento sarebbe stato più lieve, ma pur sempre positivo. Nella sola area di Londra, ad esempio, l’aumento dei prezzi delle proprietà immobiliari sarebbe stato contenuto in circa un punto percentuale, confermando anche in questo caso un trend che si sta lentamente consolidando.