Prima casa giovani quasi impossibile

 Le vendite sono crollate, i prezzi no. È questa l’estrema sintesi cui è giunto il Censis, che sebbene evidenzi il forte calo delle compravendite, si sofferma su una sostanziale rigidità dei prezzi delle case, tale da scoraggiare l’operazione di acquisto della prima casa di proprietà da parte dei più giovani, alle prese con il desiderio di andare a vivere con i propri genitori da una parte, e con le difficoltà economico finanziarie dall’altra. In mezzo, politiche creditizie restrittive delle banche, pressione fiscale esagerata e tanto altro ancora.

Mercato immobiliare italiano, cresce l’interesse estero

 Il presidente di Assoimmobiliare, Aldo Mazzocco, ha affermato quanto stia crescendo l’interesse degli investitori internazionali sul mercato immobiliare italiano. “L’’immobiliare si sta concretizzando come una classe di asset in Italia. Gli investitori sono consapevoli dei vantaggi complessivi e, per quanto riguarda il settore non quotato, si dimostrano particolarmente interessati alla qualità della gestione dei fondi e agli asset sottostanti” – aggiunge inoltre Casper Hesp, Director Research and Information di Inrev, come sottolineato dal Radiocor sulle pagine di Borsa Italiana.  

Formazione mercato immobiliare

 La formazione del mercato immobiliare italiana non è scarsa, ma è pur sempre molto indietro rispetto ai più evoluti mercati anglosssoni. Ad affermarlo è una recente ricerca condotta sul territorio nazionale, anticamera della necessità di creare, all’interno di Assoimmobiliare, una commissione ad hoc che inizierà a lavorare insieme agli istituti che già oggi organizzano master e corsi per il settore. A spiegarcelo, dalle pagine de Il Sole 24 Ore, è Mauro Miccio, docente dell’Università di Roma Tre, e membro del gruppo di lavoro sopra anticipato.

Prezzi case grandi città ottobre 2012

 I prezzi delle case nelle grandi città sono calati ancora durante la recente estate 2012. A sostenerlo è uno studio condotto da Tecnocasa, che nel corso dell’ultima conferenza stampa sull’andamento del mercato immobiliare italiano ha evidenziato come il contesto si stia caratterizzando con una flessione della domanda e con un incremento dell’offerta, a maturazione di un gap commerciale già di per sé piuttosto evidente. Cerchiamo allora di trarre qualche linea guida nella proposizione di una fotografia sull’immobiliare italiano.

Affitto casa meglio della vendita

 Nella prima parte del 2012 l’andamento delle locazioni immobiliari avrebbe consolidato un ritmo ben più soddisfacente delle operazioni di compravendita. Come elaborato da un recente approfondimento di borsaitaliana.it, infatti, “se il sogno degli italiani è sempre la casa ora, complice la crisi, l’obiettivo non è più l’acquisto bensì l’affitto: nel primo semestre 2012 la domanda di immobili in locazione + cresciuta a un ritmo due volte superiore rispetto a quella degli immobili in vendita e il trend si conferma anche sul fronte dell’offerta”.

Immobili e sostenibilità

 Si è recentemente conclusa la REbuild, una convention di tre giorni che ha visto protagonisti80 relatori pronti a confrontarsi sulla riqualificazione sulla gestione sostenibile dei patrimoni immobiliari. Un evento che ha visti protagonisti alcuni dei maggiori esperti mondiali nel comparto, da Nils Kok a Sergio Tirado Herrero, da Thomas Beyerle a Gay J. Saulson, da Rod Janssen a Fraser Thompson, che hanno espresso la propria opinione in merito ad alcuni dei principali aspetti tecnici e finanziari che riguardano la rivalorizzazione immobiliare.

Previsioni immobiliare Tecnocasa fine 2012

 Tecnocasa ha formulato qualche interessante previsione su cosa potrebbe accadere al mercato immobiliare nell’ultima parte dell’anno. Previsioni che si accompagnano alla recente pubblicazione del report sul primo semestre 2012, nel quale uno dei principali operatori immobiliari italiani cerca di anticipare le tendenze che contraddistingueranno le evoluzioni del mercato durante gli ultimi mesi che ci separano dal 2013. Ecco le principali valutazioni effettuate da Tecnocasa, espresse per voce dell’Ufficio Studi dell’operatore.

Taglio Imu e Irap

 A margine delle recenti audizioni tenutesi in commissione Finanze della Camera in materia di deleghe fiscali, non sono certamente mancati gli spunti di interesse. Oltre alle dichiarazioni del direttore del Dipartimento delle Finanze, Lapecorella, che ha anticipato possibili revisioni e ristrutturazioni dell’Imu, con potenziale variazione dell’amministrazione degli introiti, annoveriamo ora le dichiarazioni del presidente di RE.TE. Imprese Italia, Giorgio Guerrini, che ha proposto alcune linee guida per la gestione futura del fisco sull’immobiliare.

Imu verso correzione?

 Il ministero dell’Economia non ha affermato di essere disponibile a valutare una possibile correzione dell’imposta municipale unica sugli immobili. “Credo che l’idea di una riflessione sull’Imu e sulla distorsione evidente di un’imposta locale che viene poi assegnata all’Erario possa essere oggetto di una correzione” – ha dichiarato il direttore del Dipartimento delle Finanze del Tesoro, Fabrizio Lapecorella, durante una recente audizione alla Camera sulla delega fiscale, all’interno della quale è stato possibile fare il punto sulla pressione fiscale del comparto immobiliare.

Pressione fiscale sull’immobiliare 2012

 Recenti opinioni divergenti hanno sollevato accese discussioni circa l’appropriatezza (o meno) degli attuali livelli di pressione fiscale sul mercato immobiliare italiano. A fronte di alcuni interventi critici da parte degli operatori di settore, il governo ha recentemente risposto affermando che la pressione del Fisco sull’immobiliare della Penisola non sarebbe affatto così elevata come sostenuto da più di qualcuno, ma sarebbe addirittura sotto la media Ocse, e aprendo di fatto margini di giustificazione piuttosto importanti per i recenti interventi in tal senso.

Immobiliare Italia cause della crisi

 Congiuntura internazionale e tasse locali. E ancora, normativa confusa sugli affitti e tanto altro ancora. Sono queste, secondo quanto affermato dal presidente della Confedilizia Corrado Sforza Fogliani, alcune delle principali determinanti dell’attuale situazione di crisi del mercato immobiliare italiano, che si trova a dover affrontare una difficile seconda parte d’anno, e un’incognita piuttosto ampia sul futuro a breve termine. Cerchiamo allora di ripercorrere le principali valutazioni del presidente della confederazione, recentemente espresse sui media.

Immobiliare Italia cosa ne pensano gli operatori

 Cosa pensano gli operatori del futuro del mercato immobiliare italiano? A rispondere a tale questione ha pensato Scenari Immobiliari, recentemente coinvolta nel 20mo Forum Nazionale (svoltosi a Santa Maria Ligure) all’interno del quale è emersa una sostanziale sfiducia di quanto potrà accadere nel real estate nazionale e internazionale se non vi saranno grandi novità da parte di banche e governo. Cerchiamo allora di scoprire cosa stimano gli operatori immobiliari per il futuro del loro comparto.

Prezzi e compravendite in calo – Gabetti

 Gabetti ha pubblicato le ultime analisi sull’andamento del primo semestre del 2012 per quanto concerne prezzi e compravendite. Dati statistici che confermano quanto già ben noto in merito all’andamento delle grandi e delle piccole città, con flessioni pressochè generalizzate delle quotazioni e delle transazioni di acquisto. Ma cerchiamo di comprendere più nel dettaglio quanto affermato dall’ufficio studi del gruppo immobiliare italiano.

Mercato immobiliare leva dell’economia italiana

 Il mercato immobiliare è una delle locomotive trainanti il treno dell’economia italiana. Di conseguenza, se il mercato del mattone tricolore non riuscirà a risollevare le proprie sorti, l’intera produttività del Paese non otterrà alcuna gradita inversione di tendenza. A sostenerlo è la Fiaip che, come riportato sulle pagine dell’edizione online di Attico, auspica a gran voce un intervento del Governo, invitando l’esecutivo guidato da Mario Monti a non dimenticare che il settore immobiliare e i segmenti immediatamente collegati rappresentano oggi il 20 per cento del prodotto interno lordo del Paese.