Calo del 12% negli investimenti immobiliari in Italia

 Secondo quanto rivela uno studio condotto dal Cbre, in Europa gli investimenti immobiliari sarebbero cresciuti del 4% durante il 2011, per un controvalore in termini assoluti che si aggira intorno ai 115 miliardi di euro. La Penisola ha invece conseguito un andamento in controtendenza con la media del vecchio Continente, visto e considerato che i dati Cbre sostengono come gli impieghi nel mattone siano calati del 12%, per una cifra vicina ai 4,3 miliardi di euro.

A penalizzare fortemente il trend degli investimenti italiani è stato il contributo degli investitori esteri, che hanno ridotto la spesa del 22% a 1,1 miliardi di euro, pari al 25% del totale. “Negli ultimi mesi dello scorso anno parallelamente all’acuirsi della crisi del debito” – ha osservato l’amministratore di Cbre Italia, Alessandro Mazzanti – “abbiamo assistito a un raffreddamento del sentiment, degli investitori che stavano guardando a operazioni in Italia”.

Mercato immobiliare Italia, ottimismo tra i compratori

 Secondo una recentissima ricerca condotta da Immobiliare.it, gli italiani si confermano piuttosto ottimisti per quanto concerne l’andamento del mercato immobiliare. Il portale del settore ricorda infatti come sia stabile la percentuale di persone che ritengono che questo sia un buon momento per poter comprare casa: dopo il brusco calo avvertito a metà 2011, infatti, la percentuale degli ottimisti è rimasta stabile intorno al 45% per l’ultimo trimestre dell’anno.

La stabilità della fetta di italiani che ritiene che l’operazione di acquisto immobiliare sia molto conveniente in questo momento, va inoltre ad aggiungersi a una crescente quota di popolazione italiana che invece ritiene che sia più conveniente rimandare gli investimenti immobiliari tra un anno: la percentuale degli italiani che ritiene sia meglio acquistare casa all’inizio del 2013 è infatti cresciuta dal 19,2% al 21,72%, mentre rimane stabile intorno al 20% la quota di pessimisti che invece ritiene che non è ancora giunto il momento per definire quando acquistare.

Tasso misto sempre meno gettonato

 Secondo quanto affermato da una recentissima indagine compiuta da Mutui.it, uno dei principali comparatori di finanziamenti presenti all’interno del mercato italiano, solo  il 2% dei cittadini della Penisola interessati alla sottoscrizione di un contratto di credito opterebbe per il tasso misto. Una percentuale molto bassa, che l’amministratore delegato della compagnia, Alberto Genovese, ha cercato di spiegare con un approfondimento diffuso a mezzo stampa.

“In tempi di incertezza economica” – afferma l’a.d. – “è una reazione naturale puntare ad un tasso di interesse che non ci riservi sorprese nei prossimi anni; ecco perché il tasso fisso sembra riscuotere un interesse sempre maggiore. Eppure diverse tipologie di mutuo, come quelle a tasso misto, potrebbero rivelarsi più vantaggiose, soprattutto perché più flessibili”.

Prezzi delle case in Italia: ecco le previsioni per il 2012

 Secondo quanto affermato da una recente ricerca di Tecnocasa, i prezzi degli immobili, in Italia, rimarranno sostanzialmente stabili nel corso dell’anno appena cominciato. Come già accaduto in passato, le dinamiche risulteranno più favorevoli nelle grandi città (e in particolar modo in quelle del Centro Nord) rispetto a quanto riscontrabile nei comuni più piccoli e negli hinterland (e, in questo caso, soprattutto nel Sud del Paese).

Tecnocasa, pur premettendo che l’attuale contesto macroeconomico incerto “rende difficile effettuare delle previsioni”, è convinta che a livello nazionale i prezzi oscilleranno tra una contrazione di un punto percentuale e un incremento della stessa entità. Come detto, migliore sarà la performance di Roma, Milano e Torino, con prezzi tra la stabilità e l’incremento di 2 punti percentuali, mentre a Napoli e Bari è previsto un lieve decremento che, nella peggiore delle ipotesi, potrà toccare i 2 punti percentuali.

Mutuo a tasso fisso dalla Banca del Garda

 Chi vuole acquistare, costruire o ristrutturare la prima o la seconda casa, può effettuare tali operazioni anche grazie all’operazione di mutuo a tasso fisso disponibile in tutte le filiali della Banca del Garda. Un mutuo, quello offerto dall’istituto di credito in questione, a condizioni di onerosità certe e predeterminate, e con la possibilità di restituiren el lungo termine il capitale ottenuto in prestito.

Il tasso di interesse applicato al capitale oggetto di mutuo sarà infatti calcolato sulla base dell’IRS di durata, maggiorato di uno spread concordato tra le parti, e dipendente principalmente dall’estensione temporale della transazione. Il mutuatario si avvantaggerà della possibilità di poter prevedere con certezza l’ammontare delle rate oggetto del programma di rimborso, rinunciando tuttavia alla possibilità di godere di eventuali deprezzamenti delle uscite monetarie, in virtù di cali dei tassi di mercato.

Mutui, 2011 negativo per i finanziamenti online

 Sono sostanzialmente negativi i dati relativi all’andamento del comparto dei mutui per un 2011 appena conclusosi. Secondo quanto afferma l’osservatorio mutui di Mutui-Internet.it, infatti, l’anno si sarebbe chiuso con una domanda di prestiti per importi medi in fase calante, con un volume medio del terzo trimestre pari a 157.785 euro, e un volume medio del quarto trimestre invece pari a 152.650 euro.

Ciò che non cambia è invece la durata media del mutuo, intorno ai 26 anni: un indicatore che rende pertanto nota la preferenza degli italiani per finanziamenti di lunga estensione temporale, concentrati orientativamente tra i 30 anni e – soprattutto – i 25 anni. Il reddito medio dei richiedenti risulta infine essere pari a un livello di poco superiore ai 2 mila euro netti mensili (2.077 euro).

Vendere casa, obbligatorio il certificato energetico

 Tra le numerose novità che stanno coinvolgendo tutti gli italiani in questo inizio 2012, vi è anche una importantissima riforma nel settore immobiliare: l’obbligatorietà di pubblicizzare il possesso del regolare certificato energetico in caso di compravendita dell’immobile, con l’annuncio di vendita che dovrà altresì contenere l’indicazione della classe energetica di appartenenza della casa o dell’edificio (utile per permettere al potenziale acquirente di comprendere il livello di consumo energetico dell’abitazione). 

L’obbligo di cui sopra, introdotto con il decreto rinnovabili (il d. lgs. 28/2011) dovrebbe pertanto aiutare gli acquirenti di immobili a comprendere nel migliore dei modi quale sarà il consumo energetico legato alla ordinaria conduzione degli stessi, con particolare riferimento per quel che concerne la necessità di riscaldare gli ambienti (il calcolo prodotto dall’indice farà riferimento al quantitativo energetico in relazione a un metro quadro).

Affittare la casa di montagna last minute: una tendenza in fase di crescita

 Sono sempre di meno le case di montagna affittate in largo anticipo, mentre crescono i volumi di case di montagna affittate last minute. Le prenotazioni dell’ultimo momento continuano infatti ad incrementare, a discapito di quelle con ampia pianificazione, e a dimostrazione di un trend (quello dello sfruttamento delle offerte del last minute) in fase di consolidamento, come dimostrano i dati forniti dal portale Immobiliare.it.

Secondo quanto affermato dalle statistiche compiute dal sito internet, infatti, le prenotazioni di case in montagna per le feste avrebbero subito una flessione piuttosto netta, sia per quanto concerne il numero di abitazioni impegnate in locazione per l’intero periodo natalizio, sia per quanto invece concerne i prezzi medi dei canoni di affitto, trascinati al ribasso da una domanda sempre più scarsa nel comparto.

IMU, effetti anche sugli affitti

 L’IMU (Imposta Municipale Unica) entrerà in vigore tra pochi giorni reintroducendo nel nostro ordinamento l’imposizione fiscale sulla prima casa, e incorporando una quota Irpef relativa alle rendite da locazioni immobiliari. Una imposta che colpirà non solamente chi possiede la seconda casa che vacanze, ma anche coloro che hanno una proprietà immobiliare abitativa adibita a locazione.

L’introduzione dell’IMU, anzi, corre il rischio di generare un evidente beneficio per coloro che posseggono case sfitte, penalizzando oltre modo chi invece affitta la propria seconda casa agli inquilini, con possibili ricadute economiche nei confronti di questi ultimi, che potrebbero presto trovarsi dinanzi a canoni di locazione più salati che in passato.

Immobiliare Italia, dall’estero arrivano outlook positivi

 Nonostante le estreme difficoltà finanziarie che l’euroregione sta attraversando (e con essa, ancor di più, il nostro Paese), le previsioni a medio termine sull’immobiliare italiano si fanno via via sempre più positive. Secondo quanto afferma una recentissima ricerca condotta da Jones Lang LaSalle, infatti, gli investimenti immobiliari dovrebbero crescere con un ritmo ben più sostenuto del recente passato nel corso del 2012, esercizio che pertanto pare candidarsi come una base di potenziale sviluppo per quanto concerne gli impieghi nel real estate.

Più in particolare, Jones Lang LaSalle afferma che gli investimenti immobiliari nella Penisola sono rimasti sostanzialmente invariati dal 2007 ad oggi, con un impiego trimestrale medio che si aggira intorno al miliardo di euro. Vi sarebbero tuttavia elementi ragionevoli, sottolinea l’analisi, per poter sperare in un 2012 di ripresa, considerato che il rischio del Paese potrebbe affievolirsi nel corso dei prossimi mesi, allettando numerosi investitori internazionali.

Comprare un’isola a Venezia

Ammesso che vi sia qualche lettore di Io Compro Casa in grado di permettersela, nei dintorni di Venezia è possibile completare un interessante affare immobiliare. La Colliers International ha infatti appena ricevuto un mandato esclusivo per cercare di vendere un’isoletta a breve distanza da Venezia, su una delle più note lagune del mondo, tramutando la propria offerta commerciale in un’opportunità rarissima per i miliardari del Pianeta.

L’isoletta ha un’estensione di circa 3.500 metri quadrati di strutture già realizzate, con la possibilità di aggiungere a tali aree edificate almeno altri 4.500 metri quadrati di nuove costruzioni. Il prezzo richiesto dai venditori è, attualmente, pari a 28 milioni di euro. Non proprio spiccioli, ma vista e considerata la prestigiosità di tale proposta real estate, probabilmente non mancheranno i Paperoni pronti a fare follie per questo lussuoso pezzo di storia italiana.

Casa, alloggi per coppie sposate e di fatto

 Proprio ieri abbiamo parlato di un’interessante analisi compiuta dalla Banca d’Italia sulle evoluzioni dei comportamenti dei più giovani sul fronte immobiliare. Dalla ricerca è emerso che sono la grande maggioranza i giovani under 35 che vivono con i propri genitori, e che tale proporzione è in continuo incremento, considerato il balzo graduale e costante che il dato sta assumendo nel corso degli ultimi anni e mesi a noi più vicini.

Il report della Banca d’Italia sosteneva, nell’occasione, che la motivazione prevalente che impediva ai giovani under 35 di abbandonare la casa paterna per acquistare la propria prima abitazione, o per procedere all’affitto di un appartamento, era di natura economica. Precarie condizioni lavorative e scarso patrimonio di partenza sembrano essere, da questo punto di vista, le determinanti negative più influenzanti.

Casa sempre più un miraggio per i giovani

 La casa è sempre più un miraggio per i più giovani. A sostenerlo è una recentissima analisi compiuta dalla Banca d’Italia, secondo cui il 40% dei giovani fino a 34 anni continua a vivere con i propri genitori non tanto perché sia “bamboccione” (utilizziamo un termine caro a un ex Ministro, ora passato a miglior vita), quanto perché – a causa di motivi economici – non riesce a permettersi la conclusione di un’operazione di acquisto della prima casa o di affitto di un appartamento.

Sostiene la Banca d’Italia nel suo report “Uscita di casa e prezzi degli immobili. Il caso italiano”, che mentre nel 1983 a vivere con i genitori era il 49% dei giovani di età compresa tra un minimo di 18 anni e un massimo di 34 anni, questa percentuale nel 2009 è salita al 59%, e si dimostra ulteriormente in crescita analizzando le ultime stime compiute da altre osservazioni sullo stesso comparto del mercato immobiliare della penisola.

Immobiliare Italia, difficoltà anche nel secondo trimestre

Il mercato immobiliare non se la passa affatto bene, e il momento di debolezza non pare avere una fine certa e nel breve periodo. Questo è quanto emerge, in estrema sintesi, da una recentissima inchiesta che Banca d’Italia, Tecnoborsa e l’Agenzia del Territorio hanno condotto con la solita cadenza trimestrale, analizzando le considerazioni espresse dagli operatori delle agenzie immobiliari intervistati in un sondaggio periodico sullo stato di salute del real estate nostrano.

Ebbene, secondo quanto emerge dall’analisi, quasi la metà degli operatori immobiliari avrebbe riscontrato una diminuzione dei prezzi di vendita delle case nella seconda delle quattro parti dell’anno. Una percentuale, pari al 46,8%, che risulta essere significativamente in aumento rispetto al 44,2% che aveva invece contraddistinto il secondo trimestre dell’anno (+ 2,6 punti percentuali su base trimestrale).