Immobili commerciali, come è andato il primo trimestre 2012?

 Come è andato il primo trimestre 2012 per quanto riguarda gli immobili commerciali? Cerchiamo di capirlo partendo da uno dei principali mercati del mondo sul comparto, quello statunitense, dove i primi tre mesi dell’anno hanno segnalato un netto incremento del tasso di sfruttamento degli spazi  dei centri commerciali rispetto a quanto riscontrato nei trimestri precedenti.

Lo spazio occupato all’interno dei centri commerciali è cresciuto di circa 275 mila metri quadri, per il più importante incremento su base trimestrale dal prim otrimestre del 2008, come confermato dalla società di analisi e consulenza Reis in un recentissimo comunicato stampa. “Il primo trimestre è stato contraddistinto per una graduale ripresa” – ha dichiarato la società in una propria nota, ricordando come le previsioni sul futuro rimangano particolarmente prudenti, e come per poter osservare un incremento consolidato occorrerà attendere almeno due o tre trimestri consecutivi di crescita.

Prezzi case in tenuta nei grandi centri urbani

 Il mercato immobiliare del 2012 si sta contraddistinguendo per un incremento delle trattative tra privati (in sostituzione parziale delle negoziazioni con le agenzie, al fine di risparmiare sulle commissioni relative), una apprezzante preferenza per le abitazioni già ristrutturate, una maggiore cautela e oculatezza nelle scelte, che ha allungato i tempi di vendita delle proprietà immobiliari presenti sul mercato italiano.

Ad ogni modo, a far ben sperare per il prosieguo del real estate tricolore nel corso dei prossimi trimestri è proprio il dato sulle compravendite, che hanno registrato un incremento durante il quarto trimestre,giungendo a chiudere l’anno a quota 598.224 transazioni registrate regolarmente dall’Agenzia del Territorio, con un calo di 2,2 punti percentuali su base annua.

Immobili Italia: più apprezzati all’estero che in patria

 Sopravvalutati in patria, gli immobili italiani sembrano conoscere una nuova stagione primaverile all’estero. È quanto dimostrato dall’analisi dei dati del portale Gate-away.com, specializzato nelle ricerche di immobili italiani dall’estero, sempre più gettonati in alcuni mercati di nostro principale riferimento come quello britannico o quello statunitense, dove le case in alcune aree della Penisola sono ambitissime.

In tal senso, un’occasione di straordinaria visibilità per il mercato immobiliare italiano sarà rappresentato dalla più importante fiera britannica sugli immobili all’estero, “A place in the sun”, che si terrà a Londra dal 30 marzo al 1 aprile 2012. L’Italia sarà presente con un proprio padiglione, coordinato dalla Camera di Commercio e Industria Italiana per il Regno Unito e da Gate-away.com.

Immobiliare, si va verso biennio di stagnazione

 Secondo quanto affermato da Nomisma in un recente report sul settore immobiliare, la prospettiva più probabile per il mercato italiano per il prossimo biennio è quella di una stagnazione, mentre l’allentamento della morsa internazionale legata al debito sovrano potrebbe invece favorire, ma solo a partire dalla seconda parte dell’attuale anno, una lenta ripresa sul versante aziendale. Ad affermarlo, un rapporto annuale presentato pochi giorni fa da Nomisma, che come ogni esercizio effettua le sue attendibili previsioni su quale potrà essere l’evoluzione del real estate in ambito italiano e mondiale.

È sempre Nomisma, inoltre, a tracciare l’evoluzione dei valori commerciali delle abitazioni nelle grandi città: in una nota, la società dichiara che i valori sono visti in flessione di 1,6 punti percentuali per quanto concerne il 2012, con una contrazione più grave negli uffici (- 2,1 punti percentuali) e nei negozi (- 1,7 punti percentuali). Nel 2013, invece, i valori si confermeranno in contrazione, ma con una progressione meno grave (- 0,8 punti percentuali il trend complessivo, – 1,1 punti percentuali per quanto concerne gli uffici, -1,3 punti percentuali per i negozi).

Immobiliare: compravendite diminuite dell’1,9%

 Secondo quanto affermato da un recentissimo report condotto dall’Osservatorio del mercato immobiliare dell’Agenzia del Territorio, il 2011 si sarebbe chiuso con un ulteriore rallentamento delle compravendite immobiliari rispetto al precedente periodo di confronto. Stando alle rilevazioni compiute dall’Osservatorio, infatti, su base annua le compravendite avrebbero subito un drastico calo, fatta eccezione per il solo settore delle produzioni, che ha invece agito in controtendenza chiudendo il 2011 con uno sviluppo positivo per 5,3 punti percentuali.

Soffermandoci unicamente sul quarto trimestre 2011 – periodo utile per cercare di comprendere come si evolverà l’inizio del 2012 – si riscontra un incremento delle compravendite pari a 0,4 punti percentuali rispetto a quanto rilevato nel corso dello stesso trimestre del precedente anno. Un segnale che è di sostanziale stabilità rispetto a quanto rivelato l’anno scorso, che dovrebbe altresì confermarsi nel corso di un 2012 appena iniziato, e che già si preannuncia particolarmente incerto sui suoi esiti finali.

Agenzie immobiliari, si vende sempre di meno

 Le agenzie immobiliari italiane stanno continuando a fare (pesantemente) i conti con la lunga crisi di settore. A titolo di esempio significativo, basti considerare quanto sta accadendo tra gli operatori del comparto milanese: il capoluogo lombardo negli ultimi anni ha perso quasi il 30% di compravendite immobiliari, contro una crescita piuttosto ingente nel numero di mediatori iscritti alla Camera di Commercio (passati rapidamente da quota 7.333 unità a fine 2009, a 8.059 unità a fine 2011).

Il risultato è stato palese: meno immobili da vendere, e più operatori interessati, significa una maggior fatica a dividere equamente la torta del settore. Di conseguenza, il business medio delle agenzie immobiliari è precipitato, e non sono rare le uscite involontarie da un segmento che ha sofferto tantissimo durante gli ultimi tre anni, e si appresta ad affrontare un 2012 non certo all’insegna della positività e dell’ottimismo.

Ricerca case, donne prevalgono sugli uomini

 Secondo una recentissima inchiesta compiuta dal portale Tecnocasa.it sulle transazioni immobiliari del mese di febbraio 2012, sarebbero le donne a prevalere sugli uomini per quanto concerne le visite online sul portale specializzato, al fine di reperire maggiori informazioni sulla potenziale casa da acquistare. Una percentuale che è leggermente superiore a quella dei colleghi maschi (53% contro il 47%), e che pertanto conferma una lieve prevalenza del gentil sesso rispetto alle visite compiute dagli uomini.

Per quanto concerne l’età anagrafica di riferimento, la stragrande maggioranza dei visitatori ha un’età compresa tra i 25 e i 54 anni (il 93%), costituendo così di fatto un’eccezione piuttosto significativa coloro che si collegano per ricercare casa con età anagrafica inferiore ai 25 anni, o superiore ai 54 anni. Inoltre, la maggioranza dei visitatori (il 58%) avrebbe un’età compresa tra i 35 e i 44 anni, a conferma della prevalenza di questa fascia anagrafica sul fronte dei finanziamenti immobiliari ipotecari richiesti, e sul volume di transazioni immobiliari compiute.

Prezzi case: l’aggiornamento di Confedilizia

 Confedilizia ha pubblicato un recente report denominato “Un anno di quotazioni del Borsino Immobiliare”, rilevando un andamento sostanzialmente negativo delle locazioni, e dei valori di compravendita degli immobili adibiti ad uso abitativo in tutti i capoluoghi d’Italia.

Stando a quanto emerge dalla media delle rilevazioni compiute nel 2011, emerge la conferma delle località piùcare” d’Italia nelle principali aree metropolitane. Per zone centrali, il leader del comparto è ancora Venezia, con un prezzo di 9.300 euro al metro quadro, seguita da Roma (8.940 euro al metro quadro), Milano (7.800 euro al metro quadro), che anche nel corso dell’ultimo esercizio ribadiscono la loro prevalenza d’onerosità sull’intero territorio della Penisola, con picchi diversificati a seconda dei quartieri centrali di appartenenza delle proprietà immobiliari abitative.

Immobiliare Italia sempre più debole a fine 2011

 Secondo quanto sostenuto da un recentissimo report condotto dalla Banca d’Italia in collaborazione con Tecnoborsa e con l’Agenzia del Territorio, il quarto trimestre del 2011 si sarebbe chiuso in maniera evidentemente negativa per il mercato immobiliare italiano, con una contrazione delle attività ben più grave di quanto riscontrato in precedenza dagli operatori del real estate tricolore.

Per quanto concerne i principali tratti distintivi, infatti, è facile comprendere come l’offerta abbia superato abbondantemente la domanda, generando evidenti pressioni al ribasso nei prezzi degli appartamenti. I tempi di vendita si sono ancora allungati, mentre la contrazione dei valori commerciali abitativi è stata piuttosto disomogenea, andando a penalizzare alcune aree periferiche, e reggendo meglio le turbolenze in alcune delle principali zone metropolitane.

Previsioni immobiliare 2012: le stime della Fiaip

 Come ogni anno, la Fiaip (Federazione Italiana Agenti Immobiliari Professionali) ha diramato il proprio report analitico su quanto avverrà nel corso dell’anno. Un report che fotografa una situazione piuttosto debole e precaria del mercato immobiliare tricolore, soprattutto in relazione al comparto residenziale urbano. L’unico segmento di mercato che sembra potersi sottrarre alla crisi è, ancora una volta, quello delle locazioni.

Pertanto, se il 2011 si è chiuso con risultati deludenti, anche i primi trimestri del 2012 dovrebbero garantire – purtroppo – la naturale prosecuzione del trend, con ciò che potrebbe conseguirne in termini di ulteriore chiusura d’anno con segno negativo. Solamente nel secondo semestre vengono infatti auspicati timidi segnali di ripresa, comunque incapaci di invertire la tendenza e compensare le perdite della prima parte dell’anno.

Immobiliare commerciale, debole avvio nel 2012

 Dopo un positivo termine del 2011, il mercato delle proprietà immobiliari commerciali del Regno Unito ha riscontrato un evidente deterioramento all’inizio del 2012, con valori di mercato in decremento di 0,2 punti percentuali, e un ritorno totale degli investimenti di 0,3 punti percentuali nel mese di gennaio, come confermato da un recentissimo report mensile pubblicato negli ultimi giorni dalla CBRE.

Secondo la società di analisi, il deterioramento di inizio anno sarebbe il culmine di un graduale declino della fiducia degli operatori commerciali, già rilevato negli ultimi 6 – 9 mesi, e nonostante una ripresa graduale compiuta dalle attività di settore nel mese di dicembre. Nel 2011, il controvalore degli scambi immobiliari commerciali è stato pari a 33,4 miliardi di sterline, il 35% dei quali effettuati da capitali stranieri. Tuttavia, in tutti i tre settori del commercial (retail, uffici e industriale) i valori di mercato sono diminuiti di 0,2 punti percentuali.

Acquisto casa, meno soldi a disposizione da parte delle famiglie

 Sono sempre di meno i soldi “reali” a disposizione delle famiglie italiane per l’acquisto dell’abitazione. A certificare il crollo del potere d’acquisto dei cittadini della Penisola per l’acquisto di una prima o di una seconda casa è l’Osservatorio di Casa.it, che ha preso in considerazione l’arco temporale da luglio 2011 a gennaio 2012, attestando un calo dell’11% a Bologna, del 7% a Padova e a Firenze, e una migliore tenuta nei grandi centri urbani e metropolitani come Milano, Roma e Torino.

Sempre secondo quanto affermato dall’Osservatorio del portale immobiliare, il mercato degli affitti sta tenendo un trend stabile e positivo, con una dinamicità maggiore rispetto a quanto avviene all’interno del comparto delle compravendite. Ma quali sono le ragioni di questa negativa evoluzione dell’approccio della potenziale clientela nei confronti delle operazioni di acquisto della propria casa?

Immobiliare Italia, Confedilizia stima anno difficile

 Confedilizia ha presentato un’analisi (il “Borsino immobiliare”) semestrale, che rileva i più recenti valori di compravendita degli immobili abitativi dei capoluoghi di provincia italiani, confrontandoli con quelli di riferimento dei periodi precedenti, e cercando di trarre alcune linee tendenziali per quello che potrebbe essere lo sviluppo a breve termine del comparto immobiliare e creditizio della Penisola.

Stando a quanto rileva Confedilizia, nel 2011 i prezzi massimi medi (riferiti a immobili di nuova costruzione, o quelli ristrutturati a nuovo) sono stati pari a 9.300 euro al metro quadro per Venezia, 8.940 euro al metro quadro per Roma, 7.800 euro al metro quadro per Milano. Per le zone semicentrali, Venezia è ancora il capoluogo più caro con 6.290 euro al metro quadro, seguito da Milano con 5.250 euro al metro quadro e Roma con 5.040 euro al metro quadro. Per le zone periferiche, Roma è al top con 4.030 euro al metro quadro, seguita da Venezia con 3.960 euro al metro quadro e Milano con 3.450 euro al metro quadro.

Acquisti case: cresce la richiesta di miniappartamenti

 Acquistare loft e miniloft. Sembra essere questa la nuova tendenza del mercato immobiliare italiano, che in un’epoca di continue evoluzioni – per lo più dettate dagli effetti sul mattone di questa lunga ondata di crisi sociale, economica e finanziaria – sta mutando in favore di nuove realtà abitative, e della conclusione di operazioni immobiliari che possano rispettare al meglio i cambiamenti sociali e culturali che stanno coinvolgendo le nuove generazioni.

Il primo motivo di cambiamento sociale è certamente relativo alla diminuzione del numero dei componenti dei nuclei familiari. Le nuove famiglie italiane scarsamente vantano più di due figli, con la conseguenza di rendere meno necessarie le operazioni di acquisizioni di case con spazi piuttosto rilevanti. Cresce altresì il numero di single, e di coloro che si spostano per motivi di lavoro.