
Comprare la prima casa per molti giovani che non dispongono di un contratto a tempo indeterminato può risultare un’impresa abbastanza complicata, a meno di scegliere il giusto intermediario per la concessione del mutuo.
Se è vero che, nella sua forma tradizionale, il prestito ipotecario per l’acquisto di una prima casa viene concesso solo dietro la presentazione di una serie di solide garanzie, è anche vero che negli ultimi tempi, con l’introduzione di nuove tipologie di contratto di lavoro, le richieste di banche e istituti di credito sono molto cambiate.


L’acquisto della nuda proprietà di un immobile prevede che l’acquirente diventi titolare di un diritto reale sulla casa acquistata, ma ne entri in effettivo possesso solamente al verificarsi di una determinata condizione stabilita nel contratto di vendita, e generalmente coincidente con il decesso del venditore, che rimarrà titolare del diritto di godimento del bene (in usufrutto) per tutto il periodo stabilito.
Con la riforma del condominio si va a incidere anche sulle modalità di installazione dell’antenna autonoma o condivisa. Partendo da quella autonoma, ricordiamo come l’installazione del proprio impianto per ricevere il segnale radiotelevisivo deve essere realizzata tenendo conto della necessità di recare il minor pregiudizio possibile alle parti comuni, e preservando in ogni caso il decoro architettonico dell’edificio, salvo quanto previsto in materia di reti pubbliche.
Con la circolare 24/E l’Agenzia delle Entrate è tornata a disciplinare la rilevanza delle spese per incrementi patrimoniali all’interno del redditometro. L’orientamento espresso dall’amministrazione finanziaria sembra essere integrativo rispetto a quanto espresso recentemente dalla Corte di Cassazione, che propone un approccio parzialmente differente al tema.
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Una delle domande maggiormente ricorrenti quando si richiede un mutuo è: quanto tempo passerà prima di poter stipulare il contratto davanti al notaio? Cerchiamo dunque di rispondere puntualmente a questa domanda, verificando quale sia l’effettiva durata di questa attesa, e da che cosa siano dovute le lungaggini che trattengono sulle scrivanie delle banche le nostre pratiche di finanziamento.
Negli ultimi giorni abbiamo avuto più volte modo di sottolineare quanto sia importante il contratto preliminare e quanto le sue clausole siano in grado di tutelare le parti promittente acquirente e venditore. Ma cosa accade se il contratto preliminare non viene rispettato e, pertanto, si verifica l’inadempimento di uno dei due protagonisti del contratto? La caparra va sempre trattenuta o esiste qualche alternativa prevista dalla legge?
In seguito alla conversione del dl 63/2013 il Parlamento ha aggiunto il comma 1 bis all’articolo 16, disponendo di fatto l’innalzamento dal 50 al 65% della percentuale di detraibilità delle spese sostenute per la ristrutturazione degli immobili in zone ad alta pericolosità. L’agevolazione, che nulla ha a che vedere con quella sulla riqualificazione energetica, riguarda i soli interventi finalizzati all’adozione di misure antisismiche.
La visura ipotecaria (o visura ipocatastale, o accertamento immobiliare) è un documento che consente di poter determinare se ad un soggetto sono intestati dei beni immobili e, inoltre, quali sono i gravami sugli stessi beni. Si tratta pertanto di un’attività di indagine particolarmente importante per cercare di comprendere quali siano gli immobili intestati a una determinata persona fisica o giuridica, e se su di essi vi siano delle pretese da parte dei creditori (e non solo).
Nel corso delle ultime settimane abbiamo parlato più volte della registrazione del contratto preliminare, preannunciando importanti differenze rispetto alla procedura di trascrizione dello stesso. La trascrizione, avendo un effetto prenotativo, ci protegge infatti dal pericolo che qualcuno possa iscrivere ipoteche sul bene immobile nel periodo compreso tra la stipula del preliminare e il successivo acquisto.