Il mercato immobiliare degli Stati Uniti conferma i segnali di lieve ripresa già consolidati nel corso degli ultimi mesi. Tuttavia, secondo quanto afferma uno studio condotto da Jp Morgan Fund, l’avvento del fiscal cliff potrebbe rovinare i piani di ripresa del real estate a stelle e strisce, facendo precipitare l’economia statunitense in una nuova, profonda recessione. L’immobiliare non dovrebbe essere immune da questo pericolo, pur candidandosi a trainare l’inversione di tendenza.
Acquisti case in forte calo nel III trimestre
L’Agenzia del Territorio ha pubblicato i dati sulle compravendite immobiliari nel corso del terzo trimestre dell’anno. Se il trend dovesse essere confermato anche durante l’ultima parte dell’anno, nel 2012 le compravendite di abitazioni scenderanno sotto quota 500 mila unità, riportandosi così ai livelli di metà degli anni Ottanta. Il solo terzo trimestre ha inoltre fatto registrare un crollo mai così evidente dall’inizio delle serie storiche, ovvero dal 2004.
Mercato immobiliare in calo fino al 2015
Il mercato immobiliare italiano non assisterà ad alcuna ripresa fino alla fine del 2013. O, forse, addirittura 12- 18 mesi oltre. A sostenerlo sono gli esperti di Nomisma, che pochi giorni fa, a Milano, hanno reso noti i risultati del III Rapporto sul Mercato Immobiliare 2012. La crisi, che riguarda oramai in ugual modo sia il segmento residenziale che quello non residenziale, ha il suo nodo cruciale nel mercato finanziario. Ma vediamo quali sono le principali valutazioni espresse da Nomisma.
Divieto cambio d’uso
Augusto Cirla, su Il Sole 24 Ore edizione online del 15 novembre 2012, si è lungamente occupato della possibilità – da parte di ogni condomino – di poter disporre liberamente della propria unità immobiliare purchè non ne faccia un uso non vietato dal regolamento del condominio e, più in generale, non crei particolari problemi agli altri condomini. In particolare, il regolamento può però vietare che gli appartamenti siti nell’edificio condominiale vengano destinati allo svolgimento di attività ritenute pregiudizievoli per il decoro, per la tranquillità o per la sicurezza di coloro che vi abitano.
Sospensione mutui spagnoli
Buone novità per i mutuatari spagnoli. In seguito ai nuovi drammi sociali che stanno colpendo la penisola iberica (è purtroppo di recente ribalta mediatica l’ennesimo suicidio di una coppia di coniugi che, a causa dell’impossibilità di pagare le rate del mutuo, si sono tolti la vita), l’associazione bancaria spagnola (una sorta di nostrana Abi) ha deciso di sospendere per due anni tutti gli sfratti di coloro che si trovano con gravi problemi finanziari. Un provvedimento che sembra trovare linfa anche in altre parti del continente europeo, e che potrebbe alleviare almeno parzialmente le sofferenze finanziarie dei mutuatari.
Tasso fisso in calo nelle richieste mutui
Il mutuo a tasso fisso perde appetibilità. Anche al fine di trovare un bilanciamento più congruo tra la rata e il reddito, i nuovi mutuatari si indirizzano sempre di più sul fronte dei mutui a tasso variabile, con ciò che potrebbe tuttavia conseguirne sul fronte di potenziali incrementi dell’importo delle rate nel medio termine. Rinegoziazione, sostituzione e surroga sono a portata di mano, ma siamo sicuri che la scelta del mutuo a tasso variabile sia veramente la soluzione migliore per risparmiare?
Rinnovo immobiliare commerciale italiano
Il mercato immobiliare retail italiano? Da rinnovare. Almeno così esprimono le considerazioni riportate in un interessante approfondimento curato da Michela Finizio sul magazine Casa 24, de Il Sole 24 Ore, che traccia una fotografia piuttosto negativa del comparto nazionale, dove gli investimenti sono in calo dell’84 per cento su base annua, e dove gli operatori puntano più sulla riqualificazione dell’offerta esistente per intercettare nuovi formati di consumo, che sembrano ampiamente affermati nel Nord del Continente.
Tasse immobiliare Italia
La pressione fiscale sugli immobili è superiore alla media europea e a quella dei Paesi Ocse. Di conseguenza, afferma Confedilizia, diventa necessario e indispensabile “rivedere oggi la tassazione della proprietà immobiliare”, poiché “è un atto di giustizia prima ancora che di equità”. Secondo quanto affermato dalla confederazione, che il 14 novembre ha presentato i risultati della sua ricerca “Miti e realtà della tassazione degli immobili in Italia”, nel 2009 la pressione fiscale sugli immobili nel Paese – considerando sia le imposte dirette che quelle indirette – era all’1,45% contro l’1,44% della media Ocse, l’1,32% della media Ue-Ocse e l’1,26% di quella Eurozona-Ocse.
Costo affitti in calo del 6%
Il rapporto sulle locazioni 2012, realizzato da Solo Affitti in collaborazione con Nomisma, evidenzia il perdurare di significative difficoltà sul mercato immobiliare e, in particolar modo, un allargamento delle criticità dal “recinto” delle compravendite a quello delle locazioni. Il report segnala una forte flessione generalizzata dei prezzi delle locazioni, che riscontra solo poche e specifiche eccezioni sul territorio italiano. Cerchiamo allora di comprendere quale sia l’evoluzione del comparto, e in che modo poter prevedere l’andamento sul breve termine.
Immobiliare Piacenza 2012
Secondo quanto emerso all’interno di un recente convegno denominato “Edilizia: soluzioni concrete e stimoli postivi per la ripartenza dell’intero settore edile da coinvolgere nella crescita italiana e globale”, organizzato dall’associazione ex allievi del Collegio San Vincenzo con il patrocinio di Comune, Provincia, Confindustria, Fondazione di Piacenza e Vigevano, Ordine degli Architetti, Politecnico, Cassa Edile e Collegio Notarile di Piacenza, il mercato immobiliare di Piacenza starebbe subendo i gravi effetti dell’attuale congiuntura negativa nazionale e internazionale.
Alternative alla compravendita immobiliare
Si è recentemente tenuto l’incontro “La compravendita immobiliare- soluzioni alternative”. Un evento organizzato da Assindustria Lucca, Ance Lucca e Ape Lucca, che ha avuto come oggetto il mercato degli immobili in Italia. Nel nostro Paese, l’acquisto dell’abitazione ha rappresentato storicamente il punto di approdo dei desideri e delle ambizioni di milioni di giovani e meno giovani: l’avvento della crisi e del credit crunch sta tuttavia modificando le abitudini dei nuclei familiari, con resurrezione di alcune alternative alla compravendita, ben più diffuse all’estero.
Immobiliare britannico in lieve ripresa
Sono modesti, pur evidenti, i segnali di ripresa che provengono dal mercato immobiliare britannico. Stando a quanto affermato all’interno degli ultimi dati diffusi dalla Rics, la Royal institution of chartered surveyors, vi sarebbe stato un significativo rimbalzo del numero di coloro che sono interessati a comprare casa, con un aumento del 18 per cento su base annua e del 5 per cento rispetto al mese precedente. Vediamo allora su quali presupposti si sta basando lo sviluppo del mercato immobiliare britannico nel corso del breve termine.
Prezzi case caleranno ancora
I prezzi delle case scenderanno ancora. In Italia non vi è, in altri termini, alcun rischio di bolla immobiliare, e i valori delle quotazioni immobiliari subiranno nuove diminuzioni nel corso dei prossimi trimestri. Ad affermarlo è il quadro che emerge dal Rapporto sulla Stabilita’ Finanziaria diffuso pochi giorni fa dalla Banca d’Italia. Vediamo allora quali sono le considerazioni principali formulate dal documento periodico dell’istituto banchiere, e in che modo i prezzi – secondo Bankitalia – si evolveranno nel prossimo futuro a breve termine.
Dichiarazione Imu immobili di interesse storico e artistico
Anche gli immobili di interesse storico e artistico sono rilevanti ai fini della dichiarazione Imu, contrariamente a quanto avviene – ad esempio – per i fabbricati rurali. Le istruzioni sulla dichiarazione Imu precisano infatti come i proprietari dei fabbricati rurali non dovranno presentarla in quanto i comuni potranno verificare, attraverso una consultazione della banca dati catastale, se per tali fabbricati risultano presentate le domande per il riconoscimento della ruralità. Di contro, d’altra parte sono stati inseriti nella lista dei contribuenti tenuti all’obbligo dichiarativo i possessori dei fabbricati di interesse storico o artistico.