prezzi case

Immobiliare Nord Italia, qualche nuova difficoltà per il mercato veneziano

 Stando a una recentissima ricerca condotta da Tecnocasa, il mercato immobiliare di Venezia, che sembrava aver superato le principali difficoltà nelle quali era caduto poco tempo fa, starebbe affrontando nuove criticità che potrebbero rendere più complicata una ripresa dei prezzi e delle transazioni. Le criticità riscontrate da uno dei principali operatori del comparto immobiliare italiano sembrerebbero lasciare da parte la sola area locativa residenziale del real estate della città.

Proprio per quanto concerne gli affitti, infatti, Tecnocasa è convinta di poter riscontrare una ripresa delle attività di locazione: una base di analisi che dovrebbe permettere al mercato immobiliare di Venezia di poter mantenere su livelli sostanzialmente elevati i canoni di locazione anche per quanto concerne gli ultimi trimestri di questo 2011 che, pertanto, almeno per questo segmento immobiliare, potrebbe concludersi in una maniera migliore del previsto.

Immobiliare estero, lieve ripresa di quello portoghese

 Chi ci segue da tempo sa che, al di là di uno sguardo di quello che accade nell’immobiliare di casa nostra, e dei due mercati internazionali di principale riferimento per il nostro occhio (Stati Uniti e Gran Bretagna), spesso e volentieri ci allontaniamo dai lidi maggiormente conosciuti per andare a comprendere come se la passano i mercati immobiliari secondari, quali quelli delle economie emergenti, o delle economie periferiche europee.

Oggi è la volta del Portogallo, che avevamo lasciato in grande difficoltà, e che troviamo ora in leggerissima ripresa. Secondo i dati ufficiali diffusi nel Paese, infatti, il mercato immobiliare starebbe lentamente invertendo la rotta, anche se non mancano le prospettive negative per quello che è uno dei comparti real estate di maggiore criticità per quanto concerne un confronto sul piano continentale.

Prezzi case più alti se c’è una buona scuola nei dintorni

 La ricerca svolta dalla PrimeLocation, e inerente il mercato immobiliare britannico, può ben essere estesa anche al resto del mondo. Stando infatti alle risultanze delle analisi della società di consulenza e di informazione appena ricordata, i prezzi delle proprietà immobiliari ad uso abitativo del Regno Unito mostrerebbero un inasprimento in grado di giungere anche al 35% di sovrapprezzo, in quelle aree contraddistinte dalla presenza di una buona scuola o altro istituto per l’educazione e la formazione.

In altri termini, abitare vicino a una delle migliori scuole della nazione porterà la vostra casa a valere fino a 77 mila sterline in più della media del costo delle abitazioni. Un surplus che è giustificato dal pregio e dalla comodità di poter disporre, a pochi passi dalla porta della propria casa, di uno degli istituti di formazione di maggiore notorietà del Paese.

Prezzi delle case, crescita dei valori di lusso nell’agosto londinese

 I prezzi delle case di lusso di Londra sono cresciuti con un ritmo record durante il mese di agosto. Un incremento effettuato con un trend molto sostanzioso, che la massima area metropolitana britannica non riscontrava da almeno nove mesi, e che conferma le impressioni consolidate, secondo cui il timore di una recessione globale starebbe inducendo un gran numero di investitori, soprattutto stranieri, a cercare nelle case di maggior pregio di Londra un approdo sicuro per i propri risparmi.

Stando a quanto afferma la ricerca mensile compiuta dalla società di consulenza Knight Frank LLP, infatti, i valori delle case e degli appartamenti dal costo medio di 3,7 milioni di sterline (poco più di 6 milioni di dollari) sarebbero cresciuti di 10,5 punti percentuali nel corso dei dodici mesi terminati ad agosto. Un incremento in doppia cifra che gli analisti del mercato immobiliare lussuoso di Londra non riscontravano almeno dal mese di novembre 2010, quando l’incremento fu pari a 11,2 punt ipercentuali.

Prezzi case, luglio positivo in Galles e in Inghilterra

 Stando a quanto affermato dal Land Registry’s House Price Index, i prezzi delle proprietà immobiliari ad uso abitativo dell’Inghilterra e del Galles sarebbero cresciuti durante il mese di luglio di 1,3 punti percentuali, raggiungendo un valore assoluto medio ora pari a 163.049 sterline, e conseguendo così un discreto rimbalzo rispetto al minimo di periodo precedente riscontrato dalla società analisi.

Il mese di luglio, pur positivo rispetto ai valori conosciuti nel precedente mese di giugno, si conferma tuttavia come un ulteriore passo indietro rispetto allo stesso luglio dell’anno precedente: nel settimo mese del 2010, infatti, i prezzi medi di mercato erano superiori di circa 2,1 punti percentuali rispetto ad oggi; l’unica eccezione è ovviamente rappresentata da Londra, dove i prezzi delle case sono superiori di 1,3 punti percentuali rispetto ad un anno fa.

Immobiliare scozzese, buona ripresa nello scorso trimestre

 Secondo quanto rivela l’House Price Monitor scozzese, della Lloyds TSB Scotland, pubblicato pochi giorni fa, i prezzi delle proprietà immobiliari abitative scozzesi sarebbero cresciuti di buona lena durante gli ultimi tre mesi, arrivando a gonfiare i valori di mercato delle case della nazione ad un prezzo medio che è pressoché identico a quello riscontrabile quattro anni e mezzo fa, prima dell’inizio della crisi di settore.

Su base annua, infatti, i prezzi delle case sarebbero cresciuti di 0,4 punti percentuali mentre complessivamente, ad oggi, il valore commerciale medio di un appartamento scozzese sarebbe pari a circa 152.500 sterline. Una buona ripresa rispetto al minimo recente storico riscontrato nello scorso inverno, quando l’andamento dei valori commerciali toccò un picco molto basso, dal quale poi i prezzi partirono in recupero.

Prezzi case, crescono i valori commerciali in Turchia

 Riprendiamo oggi i nostri consueti viaggi all’interno dei mercati immobiliari emergenti più interessanti del Pianeta. È la volta della Turchia, dove stando agli ultimi dati forniti dal Residential Property Price Index, i prezzi delle case e i volumi di vendite starebbero crescendo in maniera molto significativa, aprendo margini di interessanti guadagni per gli investitori che decidessero di impiegare fondi nel real estate locale.

Stando all’indice, infatti, in tutta la Turchia vi sarebbe la possibilità di riscontrare un trend di crescita dei prezzi delle case quasi omogeneo, con apprezzamenti dei valori commerciali immobiliari che oscillano tra gli 0,32 punti percentuali di Adana all’1,05% di Istanbul, passando per Ankara (1,02%), Antalya (0,66%), Bursa (0,66%), Izmir (0,84%), e Kocaeli (1,02%), in relazione al mese di luglio.

Immobiliare USA, ecco dove si faranno più affari

 Barclays Capital ha pubblicato un report molto interessante su ciò che dovrebbe accadere nel mercato immobiliare statunitense. Se volete evitare di leggere l’intera analisi della società finanziaria, sappiate che gli osservatori di Barclays hanno individuato Phoenix e Atlanta quali aree immobiliari metropolitane dove poter compiere il numero più ampio di affari sul mattone nel corso dei prossimi anni.

La ragione di questa scelta è documentata nel report della stessa Barclays Capital, laddove si fa riferimento alla difficile situazione dell’immobiliare di Phoenix, dove i pignoramenti hanno toccato livelli record condizionando negativamente i valori commerciali delle abitazioni, e di quella di Atlanta, dove sarebbe possibile chiudere le migliori operazioni di compravendita per ciò che concerne le case di nuova costruzione.

Prezzi case, declino in tre quarti delle metropoli USA

 Come avevamo appena anticipato ieri, un’analisi della National Association of Realtors sosterrebbe che i prezzi di mercato delle abitazioni americane sarebbero calati in circa tre quarti delle aree metropolitane degli Stati Uniti durante il secondo trimestre, con la principale causa che – ancora una volta – sarebbe riferibile all’andamento dei pignoramenti delle case, con vendite che hanno svalutato il settore immobiliare abitativo nel suo complesso.

Mediamente, il prezzo di una abitazione è diminuito in 109 aree metropolitane sulle 150 oggetto del periodico monitoraggio della National Association of Realtors, con un volume di compravendite che hanno riguardato case precedentemente oggetto di procedure di pignoramento che è stato pari a un terzo durante il mese di giugno, con ciò che ne deriva per quanto concerne la riconduzione del prezzo finale di conclusione delle trattative.

Pignoramenti case, calo ai minimi da quattro anni nel mercato americano

 Buone notizie, in apparenza, per quanto concerne il settore dei pignoramenti case nel mercato americano. Il dato è infatti in forte calo, con una contrazione del 35% riscontrata nel corso dell’ultimo mese, che ha condotto il volume delle procedure di esproprio immobiliare rilevate nel periodo in questione ai minimi livelli da quasi quattro anni a questa parte, grazie agli sforzi effettuati per evitare l’esplosione ulteriore del fenomeno.

Stando a quanto comunicato dalla società Realty Trac, infatti, i pignoramenti sarebbero stati pari a 212.764 unità, per il livello più basso degli ultimi 44 mesi. Le procedure sono in calo su base annua da oramai dieci mesi, con una flessione che nel corso del mese di giugno è stata pari al 4%. Complessivamente, tali procedure hanno altresì interessato in media un proprietario immobiliare abitativo su 611.

Prezzi case, negli Stati Uniti si arresta la caduta (Zillow)

 Zillow, uno dei siti web più attendibili per quanto concerne l’andamento del mercato immobiliare statunitense, sostiene che i prezzi delle case del Paese nord americano avrebbero conseguito il calo più lieve degli ultimi quattro anni durante il secondo trimestre del 2011. Una contrazione dei valori commerciali comunque attesa, e che potrebbe dimostrare come sia veramente vicina la tanto attesa stabilità dei prezzi di mercato sul territorio statunitense.

Stando a quanto dichiara la compagnia di Seattle, infatti, durante il corso del secondo trimestre i valori di mercato delle proprietà immobiliari ad utilizzo abitativo sarebbero diminuite di circa 0,4 punti percentuali rispetto al primo trimestre dell’anno, con il 26,8% delle famiglie che è indebitata per più del valore della casa, contro una percentuale che nel primo trimestre era invece superiore, pari al 28,4%.

Immobiliare cinese, lo stop alla crescita dei tassi farà crescere i prezzi?

 Proprio quando sembrava che la crescita poderosa dei prezzi delle case nell’immobiliare cinese avesse iniziato una fase di rallentamento, giungono all’orizzonte nuovi dubbi sul futuro andamento dei valori commerciali delle proprietà immobiliari ad uso abitativo del più popoloso Paese asiatico, che nel corso dei prossimi anni potrebbe affrontare un nuovo rally di apprezzamento del mattone locale.

Stando infatti alle indiscrezioni degli ultimi giorni, la Cina, insieme alla Corea del Sud, all’India e ad altre nazioni del continente asiatico, potrebbe accettare di mettere in pausa la propria strategia monetaria di crescita dei tassi di interesse di riferimento, al fine di dar seguito a una sinergica cooperazione globale che possa portare a una stabilizzazione dei mercati finanziari e a un rilancio degli equilibri mondiali.

Investimenti immobiliari, ecco le prime 10 città al mondo

 Quali sono le destinazioni più ambite dagli investimenti immobiliari? Quali sono le dieci città del mondo in testa all’elenco di aree urbane più apprezzate quando si tratta di mettere i propri risparmi all’impiego sul mattone residenziale? La risposta ci è stata recentemente offerta dalla società di consulenza Savills, che ha pubblicato l’ultima edizione del World Class Index sulle proprietà immobiliari residenziali di maggior valore.

Secondo quanto sostiene Savills, i valori medi commerciali delle abitazioni nelle aree urbane annoverate dall’indice sarebbero cresciuti di ben 77 punti percentuali dal dicembre 2005 ad oggi, dimostrando pertanto che – nonostante l’evidente crisi che ha colpito il settore immobiliare internazionale – l’andamento degli investimenti sul mattone è comunque stato più che conveniente per chi ha agito con un orizzonte di lungo termine.

Immobiliare in crisi, nessuna pronta ripresa per l’area di Dubai

 Dopo qualche settimana di silenzio, torniamo oggi ad occuparci di una delle aree simbolo della crisi internazionale del mercato immobiliare, quella di Dubai, che oramai da qualche anno continuiamo a monitorare con estrema attenzione, documentandovi prima dell’imponente rialzo dei valori commerciali conseguente al boom di settore, e poi del crollo dei valori di mercato delle proprietà immobiliari residenziali e commerciali.

Ebbene, secondo quanto affermato da un recente studio compiuto da Reidin, all’orizzonte non si intravede alcun segnale di pronta ripresa del real estate di Dubai, che pertanto dovrebbe affrontare ancora diversi trimestri di profonde difficoltà prima di trovare un nuovo equilibrio – evidentemente su soglie notevolmente inferiori rispetto a quelle riscontrate nel periodo dorato – e provare una lenta ripartenza.