Quanto conviene investire in immobili?

 Quanto conviene investire in immobili? Il mattone è ancora un buon impiego dei propri risparmi? A guardare gli ultimi dati ufficiali che stanno pervenendo sulle nostre scrivanie, la risposta sembra tendenzialmente essere positiva, a patto di non avere un orizzonte di brevissimo termine, e accettare di attraversare parentesi negative anche profonde, seppur apparentemente meno gravi di quelle che stiamo riscontrando anche in altri comparti di investimento.

Tra luglio e dicembre 2011, ad esempio, l’andamento dei rendimenti immobiliari è stato piuttosto stabile, con spazi di rendimento positivo in alcune grandi città italiane. In maggiore sofferenza i piccoli centri abitati e, soprattutto, l’hinterland e la provincia, dove non sono rari i passi indietro anche molto sostanziosi sul fronte dei tassi di redditività degli impieghi.

Bonus Comuni sull’IMU

 Il ministero dell’Economia ha effettuato ulteriori precisazioni in materia di imposta municipale unica, affermando che i bonus concessi dalle singole municipalità – nell’ambito delle proprie autonomie – dovranno essere attribuiti secondo principi di “ragionevolezza” e di “non discriminazione”. Ad esempio, i Comuni potranno riservare un’aliquota più leggera alle case in affitto utilizzate dal locatario come abitazione principale.

Ovviamente, ricorda il ministero, il tutto non potrà che fare i conti con i tagli di bilancio, e con l’ostacolo rappresentato dalla quota di imposta destinata comunque allo Stato. Pertanto, sarà praticamente impossibile applicare sconti molto pesanti, a meno che i Sindaci non vogliano provvedere a versare di tasca propria all’Erario la quota IMU statale sottratta ai portafogli dei propri singoli contribuenti immobiliari cittadini.

Prezzi case Bari

 Secondo un recentissimo focus sul mercato immobiliare barese, l’andamento dei prezzi della città pugliese avrebbe registrato un sensibile calo durante il secondo semestre del 2011. In tale contesto, infatti, i valori commerciali delle abitazioni avrebbero riscontrato una contrazione del 5,2 per cento, in netta inversione di tendenza rispetto al trend che si era consolidato nel corso della prima parte dello scorso decennio, quando il mercato immobiliare dell’area urbana ha potuto rilevare un andamento straordinariamente crescente delle quotazioni.

Nel 2002, ad esempio, l’andamento dei prezzi è stato in crescita del 14,3 per cento, con un balzo poi attenuatosi nel corso degli anni successivi, per giungere poi – nel corso dell’ultimo anno – a un passo indietro del 10,8 per cento, aprendo di fatto le porte a un 2012 di grande incertezza e di difficoltà di tenuta dei valori immobiliare.

Prezzi case presto in flessione – Nomisma

 Se ne parla da diverso tempo, ma l’impressione è che la vera contrazione dei prezzi delle case non si sia ancora verificata e, forse, non si verificherà mai. La rigidità delle quotazioni delle proprietà immobiliari della Penisola ha retto, almeno per il momento, la prova della flessione delle domande di acquisto delle proprietà immobiliari abitative e non e, ulteriormente, anche l’impatto della nuova imposta municipale unica.

Sembrerebbe pertanto che l’investimento immobiliare effettuato nel corso degli ultimi anni, nonostante tutto, sia ancora conveniente, per lo meno per chi ha un orizzonte temporale del medio lungo periodo. Chi invece cerca un investimento “facile” sulla propria abitazione, forse farebbe meglio a ricredersi, visto e considerato che il momento non sembra essere proprio dei migliori.

Secondo quanto ha affermato Luca Dondi, responsabile dell’Osservatorio immobiliare di Nomisma, l’abbattimento dei prezzi delle case dipenderà fondamentalmente dall’impatto delle imposte e delle spese necessario perchè l’immobile possa mantenersi nello stato in cui era a inizio locazione. Eugenio Biagotti, dell’Immobiliare Frusaglia, parla dell’Imu riferendosi soprattutto nella visione dell’acquirente finale, che sarebbe colpito in ultima istanza dall’influenza della nuova imposta. “Ma ci sono tanti altri fattori che contribuiscono a non rilanciare il mercato a partire dalla banche, fino alla burocrazia del Comune” – aggiunge Biagiotti.

Prezzi case USA – marzo 2012

 A distanza di diverse settimane dal nostro ultimo monitoraggio, torniamo ad occuparci brevemente di quanto accade all’interno del mercato immobiliare statunitense, uno dei principali punti di riferimento del comparto a livello internazionale. L’occasione ci è offerta da un report condotto dalla Standard & Poor’s / Case – Shiller, che come ogni mese ha pubblicato la versione consolidata del proprio indice relativo al monitoraggio delle quotazioni immobiliari nelle 20 aree metropolitane più importanti della nazione.

Ebbene, stando a quanto riportano i valori dell’indice, nel corso del mese di marzo negli Stati Uniti i prezzi delle case unifamiliari sarebbero cresciuti ancora, per il secondo mese di fida, aumentando i segnali che punterebbero verso una opportuna stabilizzazione del settore immobiliare. Sebbene sia certamente troppo presto per poter affermare che il real estate a stelle e strisce stia definitivamente uscendo dalle profonde difficoltà nelle quali era entrato dal 2008 in poi, gli elementi statistici che stanno giungendo dall’altra sponda dell’Oceano Atlantico sono tutt’altro che negativi.

Crescono le preferenze del tasso variabile

 Grazie al deprezzamento dei principali valori di riferimento, e alla possibilità di potersi avvantaggiare di importi delle rate significativamente più contenuti, il tasso di interesse variabile continua ad essere preferito al tasso di interesse fisso e al tasso di interesse misto. A sostenerlo è l’area ricerche di Banca Monte dei Paschi di Siena, che ha elaborato il suo Sesto Rapporto “Il mercato residenziale italiano e i mutui alle famiglie”, sintetizzando i risultati definitivi del 2011 sul mercato delle abitazioni e su quello dei mutui bancari alle famiglie.

La ricerca afferma come a livello internazionale nel 2011 i prezzi delle case abbiano continuato a ridursi sul mercato americano, mentre in Europa pare proprio che il minimo sia già stato toccato. E il 2012? Per l’anno in corso, emergono delle attese di moderata fiducia per il mercato residenziale tedesco, mentre per l’Italia è probabile che la ripresa possa verificarsi solamente tra il 2013 e il 2014, come peraltro confermato da un recente focus di Scenari Immobiliari.

Ripresa immobiliare prevista tra il 2013 e il 2014

 Che il mercato immobiliare sia in profonda crisi, è ben noto, e diverse volte ne abbiamo parlato in queste pagine. La domanda alla quale cerchiamo di dare una risposta vuole tuttavia guardare più al futuro. Domandiamoci pertanto: quando avverrà la tanto attesa ripresa del comparto immobiliare italiano?

A rispondere alla domanda di cui sopra ci ha pensato Il Sole 24 Ore, che in un recente intervento ha provato a ipotizzare qualche fattispecie evolutiva, sulla base delle conclusioni alle quali è arrivato Scenari Immobiliari. In particolare, piuttosto interessanti sono state le dichiarazioni rilasciate al quotidiano da parte di Walter Mainetti, amministratore delegato di Sorgente Group, che ha commissionato la ricerca.

Immobiliare Italia 2011 – Monte Paschi

 Il Monte dei Paschi di Siena ha elaborato il rapporto “Il mercato residenziale italiano e i mutui alle famiglie”. Una interessante analisi, giunta alla sua sesta edizione annuale, nella quale l’istituto di credito cerca di sintetizzare i risultati relativi al mercato degli immobili residenziali e al collegato settore bancario per quanto concerne i mutui concessi alle famiglie, con una particolare attenzione a quanto avviene nel Centro e nel Nord Italia.

Secondo quanto affermato dall’istituto di credito toscano, il 2011 non avrebbe confermato i segnali di una debole ripresa avvertiti nel 2010. Ad esser stata preliminarmente riscontrata è stata la contrazione del numero di compravendite di immobili relative agli immobili residenziali sul mercato domestico, con una flessione del 2,2 per cento su base annua (in termini assoluti, circa 14 mila transazioni in meno).

Previsioni ripresa immobiliare Italia

 L’immobiliare italiano è caduto in una profonda crisi pluriennale. Ma in che modo il real estate della Penisola potrà uscire dalla crisi? E, ancora quando avverrà la tanto attesa emersione dalle difficoltà consolidate? A parlare apertamente di questo e tanto altro, in una recentissima intervista condotta da Il Sole 24 Ore, è stato Massimo Mazzi, fondatore, socio e presidente di Redilco Re, parte del Comitato scientifico di Eire e, sicuramente, uno degli opinion leader di maggiore autorevolezza.

Ma dove, dunque, trovare uno spunto di ripartenza del mattone italiano? “Visto che le industrie sono merce sempre più rara” – ha esordito Mazzi nella recente intervista sopra appena introdotta – “bisogna pensare, per quanto riguarda l’Italia, al turismo, all’arte e alla cultura in via prioritaria: se girano questi tre settori, di conseguenza, si rimettono in moto i servizi e anche l’immobiliare”.

Calcolo interessi legali e rivalutazione monetaria gratis

 Qualche giorno fa abbiamo avuto modo di comprendere in che modo effettuare il calcolo degli interessi legali, e la conseguente rivalutazione monetaria. Il conteggio di cui sopra è facilmente effettuabile con un semplice file Excel. Se tuttavia non avete voglia di costruire un file idoneo per il fine appena ricordato, e volete usufruire di qualche calcolatore già pronto online, sappiate che gli strumenti per il calcolo degli interessi legali e rivalutazione monetaria gratis abbondano in ogni angolo del web.

Di seguito trovate quindi una serie di collegamenti a siti web che utilizzano strumenti automatici di calcolo degli interessi all’attuale tasso legale, con opzione per una rivalutazione monetaria con capitalizzazione trimestrale, semestrale o annuale. Il loro utilizzo è effettivamente molto semplice: è sufficiente inserire il capitale originario, la scadenza e il termine di rivalutazione, per poter conoscere, in pochi secondi, il risultato atteso.

Previsioni mercato immobiliare Hong Kong 2012

 Il mercato immobiliare residenziale di Hong Kong dovrebbe rimanere su condizioni di solidità per l’intero 2012. Una previsione sostanzialmente ottimistica, nonostante l’evidente rallentamento della crescita. Stando a quanto affermato dall’indice dei prezzi delle case HK Rating and Valuation Department, i valori medi delle proprietà immobiliari sono cresciute del 6,3 per cento a marzo, dopo otto mesi consecutivi di rallentamento della crescita.

I risultati delle analisi statistiche compiute nel corso del terzo mese dell’anno, effettuata dalla HKMA (Hong Kong Monetary Authority), hanno mostrato una significativa ripresa del numero delle approvazioni dei prestiti (da quota 5.836 a 11.414 unità), sebbene rimangano ben 34 punti percentuali al di sotto dei livelli dell’anno precedente.

Compravendite immobili 2011 – dati ISTAT

 L’Istituto nazionale di Statistica ha pubblicato gli ultimi dati ufficiali relativi all’andamento del mercato immobiliare nel corso 2011. Dati che confermano i sentimenti di una lieve diminuzione delle compravendite, rappresentate da una flessione di 0,1 punti percentuali rispetto all’anno precedente. Rispetto al 2006, invece (anno precedente al crollo del settore), le compravendite complessive sono calate del 26,6 punti percentuali, quelle ad utilizzo residenziale del 26,3 per cento, quelle ad uso economico del 28,3 per cento.

Nel suo report relativo al solo quarto trimestre dello scorso anno, invece, l’Istat segnala come le compravendite di unità immobiliari siano calate a quota 234.985 unità, in incremento dell’1,7 per cento rispetto a quelle rilevate nello stesso periodo dell’anno precedente. Il 93,1 per cento delle convenzioni avrebbe riguardato immobili per abitazione, contro il 6,2 per cento di unità immobiliari ad uso economico, e una quota minoritaria delle rimanenti unità immobiliari.

IMU edifici produttivi

 Secondo quanto emerge dalle ultime osservazioni in materia, l’imposta municipale unica sugli immobili produttivi sarà più vicina al massimo che al minimo consentito ai Comuni. Tra i capoluoghi italiani che hanno già scelto di modificare l’ammontare dell’IMU per il 2012, infatti, più della metà (16 municipalità su 28) hanno optato per fissare l’aliquota di base al di sopra dello 0,76 per cento, livello ordinario per i fabbricati differenti dall’abitazione principale, sui quali ogni Comune, con propria delibera autonoma, può eventualmente scegliere di incrementare il peso di un margine dello 0,3%, portando pertanto ai massimi livelli potenziali dell’1,06% l’aliquota sopra precisata.

Tenendo altresì conto che c’è tempo fino al 30 settembre 2012 per modificare le aliquote base, è probabile che molti Comuni desiderino procedere nella stessa direzione, magari “temporeggiando” per capire quale sarà il comportamento dell’esecutivo, il quale entro il 10 dicembre 2012 potrà intervenire in materia di IMU andando non solo a modificare le aliquote base, quanto anche i margini di manovra dei singoli Comuni.

Calcolo interessi legali e rivalutazione monetaria

 Saper calcolare gli interessi legali è molto utile per comprendere quanti interessi si andranno a pagare sulla propria esposizione. La formula del calcolo è piuttosto semplice, ma occorre comunque compiere qualche piccolo sforzo analitico per comprendere in che modo viene strutturata la modalità di conteggio degli interessi legali e la conseguente rivalutazione monetaria. La formula per il calcolo degli interessi legali è: I = C x S x N / 365.

I simboli della formula sono facilmente individuabili: C è il capitale (eventualmente rivalutato); S è il tasso di interesse legale; N è il numero di giorni di maturazione degli interessi; 365 è invece il numero di giorni dell’anno civile. In proposito, ricordiamo come il calcolo degli interessi sia effettuato sulla base dell’anno civile; l’anno commerciale, composto da un totale di 360 giorni, è invece un periodo convenzionale, formato da dodici mesi di trenta giorni ciascuno (e precedentemente utilizzato per facilitare i calcoli finanziari, per esigenze venute meno nel corso dei decenni).