previsioni

Alberghi di lusso, studio di Jones Lang LaSalle

È stato recentemente pubblicato un interessante studio condotto da Jones Lang LaSalle Hotels, e preannunciato attraverso le dichiarazioni del chief executive officer della società per l’America, Arthur Adler.

Lo studio di Jones Lang LaSalle Hotels riguarda alcune previsioni sul mercato immobiliare relativo all’industria degli hotel di lusso, un segmento particolarmente attraente in quanto a potenzialità di crescita dei valori.

Le dichiarazioni del chief executive officer della compagnia ricordano infatti come il settore degli hotel di lusso sia tra i più dinamici e attivi, grazie alle numerose opportunità di business che esso celerebbe.

Studio Tecnocasa su mercato immobiliare milanese

L’Ufficio Studi del Gruppo Tecnocasa, che rappresenta uno dei principali attori del mercato italiano immobiliare oramai da diverso tempo, ha pubblicato un report molto interessante sull’analisi del mercato milanese, con un’osservazione piuttosto attenta delle singole aree del capoluogo lombardo, che denotano delle prestazioni anche notevolmente differenti in quanto a volumi di compravendite e livelli dei prezzi di vendita.

A livello complessivo, tuttavia, Tecnocasa riesce a sintetizzare un calo delle quotazioni delle proprietà immobiliari pari all’1,7% durante il primo semestre del 2009. Un passo indietro piuttosto significativo, sebbene inferiore a quello di altre grandi città della Penisola, e che tuttavia non preoccupa più di tanto gli osservatori dell’andamento del real estate del centro economico settentrionale.

Ricorda infatti Tecnocasa come ben presto troveranno formale realizzazione alcuni importanti investimenti urbanistici previsti all’interno del pacchetto di nuovi impieghi in proiezione della manifestazione Expo 2015, che potrebbe fungere da ulteriore determinante nella rivitalizzazione del mercato immobiliare locale.

Regno Unito, prezzi di novembre in rialzo dell’1,4%

Halifax ha annunciato in un report pubblicato pochi giorni fa che i prezzi delle proprietà immobiliari ad uso abitativo nell’intera area del Regno Unito hanno subito un incremento più che doppio rispetto a quello atteso dagli economisti, a causa di un’improvvisa impennata della domanda al di là dell’attuale livello dell’offerta di settore.

I prezzi sono così cresciuti dell’1,4% per una media di valore pari a 167.664 sterline (circa 274 mila dollari) dopo un incremento dell’1,2% riscontrato nel mese di ottobre, e dichiarato ancora una volta dalla società, divisione del Lloyds Banking Group Plc.

Per rendersi conto di quanto massiccia possa essere la crescita dei prezzi nel mese recentemente conclusosi, basti pensare che gli economisti di Bloomberg avevano stimato un incremento nell’ordine dello 0,6%, incremento che – come si ha già avuto modo di preannunciare – è stato più che bissato dalla reale performance del mercato locale.

Lo stato degli uffici secondo Richard Ellis

Il gruppo Richard Ellis, sempre prolifico di studi e comunicati per le materie di cui ci occupiamo qui su Io Compro Casa, ha recentemente rilasciato un report nel quale sostiene che il mercato immobiliare relativo agli uffici avrebbe subito una contrazione del 7,7% nei canoni di locazione annuali durante i primi tre trimestri del 2009 rispetto ai livelli conosciuti negli stessi periodi dello scorso anno.

Una ricerca, quella condotta da CB Richard Ellis, che ha monitorato svariate decine di città in tutto il mondo, e che ci segnala come oltre 130 di queste abbiano subito una significativa flessione nei prezzi d’affitto.

Non solo. La società di consulenza immobiliare sostiene che i mercati immobiliari più prestigiosi avrebbero ottenuto delle performance ancora peggiori rispetto alla media, segnalando una crisi sempre più evidente nei centri d’affari più importanti del Pianeta.

Previsioni Moody’s sull’immobiliare americano

Riassumendo in una breve frase il voluminoso report che Moody’s ha rilasciato in merito al prevedibile andamento del mercato immobiliare statunitense del prossimo futuro, potremmo dire che il calo delle quotazioni delle case non è ancora terminato, nonostante il passato non sia stato certo avaro di sforbiciate sul fronte dei valori di tali proprietà ad uso abitativo.

A ribadire quanto contenuto nell’analisi è stato negli scorsi giorni Mark Zandi, uno degli economisti di settore di maggior spicco a Moody’s, il quale ha dichiarato durante un’intervista concessa a Reuters come i prezzi delle case negli Stati Uniti non subiranno alcun rialzo nei primi mesi del prossimo anno.

La causa principale di questa previsione non certo ottimistica andrebbe ricercata in una nuova ondata di case offerte, frutto delle recenti esecuzioni immobiliari.

Regno Unito, prezzi in crescita a novembre

Hometrack Ltd sostiene che i prezzi delle proprietà immobiliari ad uso di civile abitazione nel Regno Unito siano cresciuti ulteriormente rispetto ai valori del mese di ottobre, favoriti da una parzialmente inaspettata contrazione dell’offerta, che ha risentito della carenza di case disponibili per la vendita.

Il costo medio di una casa in Inghilterra e in Galles è così cresciuto dello 0,2% rispetto a quanto conseguito durante il mese di ottobre, a quota 156.700 sterline (circa 258 mila dollari). I prezzi rimangono comunque inferiori in doppia cifra (- 11%) rispetto ai valori massimi raggiunti nel 2007, quando il mercato immobiliare toccò il proprio picco personale.

Secondo gli analisti, è probabile che quello del mese di novembre possa essere l’ultimo incremento del 2009. Tradizionalmente, sul finire dell’anno la domanda subisce una contrazione (a causa anche delle festività natalizie), riducendo il numero delle transazioni immobiliari e, quest’anno, probabilmente anche il livello dei prezzi.

Regno Unito, previsioni ottimistiche da NHBC

Nemmeno il tempo di metabolizzare le conclusioni cui è giunto Bloomberg, che ci tocca presentare un nuovo report che smentisce parzialmente quanto previsto dagli economisti del media americano.

Secondo una ricerca ancor più recente diffusa dal National House Building Council (NHBC) infatti, il mercato immobiliare del Regno Unito potrebbe oramai essere vicino al punto di maggior crisi, e dovrebbe pertanto prepararsi a una ripresa che dovrebbe iniziare già nel 2010.

In particolare, il National House Building Council ha preso in esame il numero di nuove registrazioni immobiliari nell’area durante il mese di ottobre, scoprendo che il decimo mese del 2009 è stato il più prolifico – in tal senso – dal mese di luglio del 2008.

Gran Bretagna, il recupero si completerà nel 2014

Secondo quanto sostenuto da Bloomberg – che ha condotto un recentissimo sondaggio in proposito – i prezzi delle proprietà immobiliari ad uso di civile abitazione in Gran Bretagna e nel Regno Unito non subiranno un ritorno ai valori conosciuti durante la fase di picco del 2007 fino ad almeno il 2014.

Il media americano si dice inoltre convinto che i prezzi delle case non subiranno alcun rialzo durante il corso del prossimo anno, smentendo alcune ricerche che davano invece il real estate d’oltremanica come in fase decisamente crescente.

Bloomberg ci rivela invece che ben nove dei quattordici economisti e broker immobiliari interessati dall’analisi avrebbero scommesso su un declino dei valori immobiliari per il 2010, dopo un rimbalzo di fine 2009. La contrazione dei prezzi immobiliari dovrebbe essere nell’ordine dell’1,6%, e dovrebbe costituire l’anticamera di una ripresa più corposa.

Per SLI è tempo di investire nel commerciale britannico

Secondo quanto rivela Standard Life Investments, il momento più opportuno per investire nel mercato immobiliare commerciale del Regno Unito sarebbe finalmente giunto.

La società, che gestisce oltre 400 miliardi di sterline di asset nel real estate, è infatti convinta che gli impieghi effettuati oggi nei segmenti immobiliari dei negozi, degli uffici e dei depositi, potranno presto fornire grandi soddisfazioni agli investitori.

Stando alla compagnia, quanto accaduto nel mese di ottobre sarebbe solamente l’avvio di una lunga risalita del mercato ora in questione, che potrebbe dar seguito a delle performance anche superiori rispetto a quelle stimate poche settimane fa.

Abu Dhabi, mosse caute sull’immobiliare

Abbiamo parlato diverse volte del mercato immobiliare di Dubai, un’area che ha conosciuto una rapida crescita dei prezzi delle proprietà ad uso abitativo, commerciale e industriale, per poi scoprire una flessione delle quotazioni da record sul panorama internazionale.

Il mercato di Abu Dhabi sembra far tesoro delle difficoltà incontrate dalla vicina Dubai, e si mostra ora molto cauta nell’avanzare proposte di investimento nel real estate, al fine di evitare un’eccessiva offerta di presenza di case o uffici da collocare nel breve periodo.

Abu Dhabi, a dir la verità, non sembra avere grandi problemi in tal senso: anzi, secondo alcune recenti analisi, l’Emirato avrebbe una carenza di unità residenziali tra le 15.000 e le 20.000 unità: un gap che il governo vorrebbe colmare senza alcuna fretta, evitando che un aumento di offerta di vendita potrebbe condurre a una contrazione dei prezzi incontrollata.

Stati Uniti, dati ufficiali del terzo trimestre

L’Agenzia governativa di riferimento per il settore immobiliare negli Stati Uniti ha fornito i dati ufficiali sull’andamento del terzo trimestre 2009.

Il periodo ora in esame ha innanzitutto visto i prezzi delle proprietà immobiliari ad uso abitativo diminuire del 3,8% rispetto allo stesso livello dello scorso anno: un calo ancora piuttosto significativo, ma pur sempre il declino meno rilevante dal primo trimestre del 2008. Sulle determinanti di questo miglioramento dello scenario, non sembrano esserci molti dubbi. Come più volte abbiamo sottolineato qui su Io Compro Casa, il merito della ripresa nel breve termine sembra vada ricercato principalmente negli incentivi fiscali predisposti per gli acquirenti della prima casa.

Su base mensile, invece, i prezzi sembrano essere praticamente invariati dal mese di settembre al mese di agosto. Risultano essere invece più alti dello 0,2% rispetto a quelli del secondo trimestre dello stesso anno.

Stati Uniti, prezzi in crescita nelle città più grandi

Proseguiamo il nostro focus sul mercato immobiliare statunitense riprendendo un report recentemente pubblicato a cura di Standard & Poor’s. Secondo l’istituto che ha effettuato la rilevazione sul real estate a stelle e strisce, i prezzi delle proprietà immobiliari adibite ad uso di civile abitazione nelle venti città più grandi degli Stati Uniti sarebbero cresciuti per il quarto mese consecutivo durante settembre 2009, dando di fatto agli analisti un’ulteriore conferma del presunto vicino definitivo superamento della recessione del settore.

L’indice C&P/Case-Shiller è infatti aumentato dello 0,27% rispetto al mese precedente, dopo un incremento dell’1,13% nel mese di agosto. Su base annua il decremento rimane comunque piuttosto significativo e al di là delle stime degli analisti (- 9,36%), sebbene si tratti della flessione più lieve dalla fine del 2007.

Standard & Poor’s ha poi confermato i dati relativi alle vendite di case, sostenendo l’incremento già preannunciato negli scorsi giorni dalla National Association of Realtors, e confermando come le principali determinati di questo dato siano stati il programma di aiuti governativi, e il forte calo dei  tassi sui finanziamenti immobiliari.

Stati Uniti, vendite di case non nuove in crescita del 10%

Dopo la pubblicazione di quelli provvisori, negli scorsi giorni sono stati diffusi i dati definitivi sull’andamento delle vendite delle case non nuove negli Stati Uniti: stando agli elementi diramati alla stampa dalla National Association of Realtors, le case già esistenti avrebbero generato un volume di compravendite ben superiore alle stime durante il mese di ottobre del 2009, per il livello più elevato dal febbraio del 2007.

Il merito, si sa, va riconosciuto soprattutto alla gamma di incentivi governativi predisposti a supporto di tale genere di operazioni. Rimandando ad altri approfondimenti un discorso previsionale, non possiamo ora che limitarci a rilevare che nel mese di settembre gli acquisti sono aumentati del 10,1% a un volume annualizzato di 6,1 milioni di unità rispetto ai 5,54 milioni di settembre.

Come ci si attendeva cala invece il prezzo medio di vendita, che rispetto allo stesso mese dello scorso anno è inferiore del 7,1%, per il declino più ridotto da oltre un anno.

Prezzi delle case britanniche previsti in rialzo

Rightmove Plc ha recentemente pubblicato un suo report nel quale dimostra come, nel corso del prossimo anno, il prezzo delle proprietà immobiliari ad uso abitativo della Gran Bretagna subirà un incremento.

Secondo lo studio effettuato dal sito internet specializzato nel settore, infatti, il 54% degli interessati si sarebbe dichiarato certo che nel corso dei prossimi 12 mesi il prezzo medio di una casa in Gran Bretagna subirà un rialzo rispetto all’attuale livello dei valori immobiliari residenziali.

Si tratta di una variazione di sentment davvero notevole rispetto alle precedenti edizioni della stessa analisi di Rightmove Plc. A titolo di esempio, ricordiamo come nel primo trimestre del 2009 la medesima ricerca diede come responso il 32% degli intervistati convinti di un incremento dei prezzi delle case durante il 2010.