previsioni

Ricerca LS sull’immobiliare commerciale britannico

Land Securities Group Plc. ha pubblicato una recente ricerca condotta sull’andamento previsionale del mercato immobiliare commerciale del Regno Unito. Quella che è considerata come una delle società più importanti nel settore degli investimenti del real estate non sembra avere grandi dubbi: la ripresa delle attività sarebbe già cominciata, e davanti agli operatori del segmento si affaccerebbero degli anni particolarmente rosei, contraddistinti da una continua crescita delle valutazioni delle proprietà immobiliari.

Ma andiamo con ordine. Secondo ha dichiarato alla stampa Francis Salway, chief executive officer di Land Securities Group Plc., il mercato avrebbe oramai svoltato in senso positivo, con un ritmo definito quasi sorprendente, e ben oltre le aspettative della società di consulenza.

Land Securities ricorda infatti come i valori delle proprietà commerciali nel Regno Unito siano cresciuti dell’1,9% durante il mese di ottobre rispetto al precedente mese di settembre. Un buon incremento, che rende il decimo mese di questo 2009 il periodo di apprezzamento immobiliare commerciale più fruttuoso da quello che appare come un lontanissimo mese di dicembre del 2005. Su base annua, invece, il decremento rimane ancora piuttosto corposo, e pari a una contrazione del 42% rispetto al picco raggiungo nell’estate del 2007.

Cina, boom dei prezzi immobiliari

L’Istituto Nazionale di Statistica cinese sostiene che nel Paese il prezzo delle proprietà immobiliari ad uso abitativo sia cresciuto ad un ritmo record durante il mese di ottobre: stando ai dati diffusi dall’istituzione locale, infatti, i prezzi delle case nelle 70 città cinesi più grandi sono cresciuti mediamente del 3,9% rispetto allo stesso mese dello scorso anno.

Gli analisti non hanno tuttavia commentato con grande soddisfazione questi dati, mostrando la loro preoccupazione per una crescita dei prezzi definita “troppo veloce”, con particolare riferimento ai centri metropolitani più importanti, come Pechino, Shenzhen, Guangzhou e Shanghai. Sembra inoltre sempre più probabile che a tal proposito la Banca Centrale e le autorità regolamentative del mercato possano intraprendere delle iniziative per limitare l’utilizzo del debito bancario e finanziario nelle transazioni di carattere immobiliare, cercando di evitare il formarsi di una pericolosa bolla nel settore.

Da inizio anno ad oggi, infatti, in Cina sono stati erogati 1,27 trilioni di dollari di nuovi mutui: una facilità creditizia che ha supportato l’incrementante domanda del settore, e che ha condotto a un incremento dei prezzi in 65 delle 70 città monitorate dall’Istituto.

Como, prezzi in calo del 5%

Il Corriere di Como ci dice che i prezzi delle proprietà immobiliari ad uso abitativo nell’area di Como – che finora aveva saputo resistere piuttosto bene alla crisi in atto – hanno subito un decremento di circa il 5%; un calo significativo, che si accompagna ad una contrazione ancora più rilevante nel numero delle transazioni immobiliari concluse durante i primi sei mesi del 2009.

Nella prima metà dell’anno in corso, infatti, si è registrato un rallentamento parzialmente imprevisto in queste proporzioni, prodotto principalmente dalla crisi economica che da diversi mesi sta influenzando pesantemente i mercati immobiliari di mezzo mondo.

Il quotidiano locale, che riprende i dati diffusi recentemente dall’Ufficio Studi di Gabetti, sostiene che la flessione nelle quotazioni immobiliari è stata, come già preannunciato, pari al 5%. Ma non solo: stando alla stessa fonte, la difficoltà nel concludere le operazioni di compravendita immobiliare porterebbe le parti a trovare accordi molto convenienti per l’acquirente in sede di contrattazione finale, con degli sconti sui prezzi originari di vendita che non è raro riscontrare in doppia cifra.

Stati Uniti, vendite di case in crescita dell’11%

Negli Stati Uniti le vendite di proprietà immobiliari abitative sono cresciute dell’11% nel terzo trimestre dell’anno. Secondo gli analisti locali, gran parte del merito andrebbe ricondotto allo sgravio fiscale riconosciuto per le transazioni aventi ad oggetto acquisti di case da adibire a residenza principale come prima abitazione di proprietà.

Annaulizzando i dati, la National Association of Realtors segnala che le vendite di case unifamiliari e appartamenti condominiali non nuovi sono cresciute a 5,3 milioni di unità, con un prezzo medio pari a 177.900 dollari, in calo di circa l’11% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

Ci si domanda tuttavia quale sarà l’andamento delle vendite: come detto, una buona parte delle determinanti di questo risultato positivo vanno ricondotte ai programmi governativi di incentivo e di supporto economico. Piani che l’amministrazione Obama ha voluto prolungare, prevedendo, in data 6 novembre, di estendere i vantaggi previsti anche per le prossime settimane.

Parma, la situazione dell’immobiliare

Abbiamo letto un’interessante analisi sull’attuale situazione del mercato immobiliare di Parma, suddiviso per zone. L’analisi, condotta su dati dell’Ufficio Studi Tecnocasa e riportata sull’edizione locale del quotidiano La Repubblica, sostiene che durante il primo semestre del 2009 i prezzi delle proprietà immobiliari ad uso abitativo dell’area comunale avrebbero subito una diminuzione inferiore al punto percentuale (- 0,9%), per una performance che non è certamente tra le più negative del Centro-Nord Italia.

Come spesso accade, le valutazioni più interessanti sono però desumibili dall’analisi delle singole zone della città. Per il report su dati Tecnocasa, infatti, le case più prestigiose sarebbero ancora nelle aree di Via Farini e di Cittadella: nel perimetro ora considerato i prezzi per metro quadrato si aggirano mediamente intorno ai 4.000 euro per abitazioni usate, per poi salire anche ai 7.000 euro per abitazioni nuove o di recente ristrutturazione. Sul fronte degli affitti, l’analisi sostiene che la domanda si sarebbe mantenuta su ottimi livelli per le zone considerate, con canoni mensili intorno ai 750 euro mensili per un bivano di 60 mq.

Spostandosi più in periferia, come di norma succede, i prezzi al metro quadrato calano drasticamente. Nell’area di Barganzona infatti, il decremento dei valori immobiliari è stato più significativo che altrove, e le quotazioni sono scese intorno ai 2.000 – 2.500 euro al metro quadrato per un appartamento nuovo o in buone condizioni, e pari a 1.800 – 1.850 euro al metro quadrato per un usato. Discorso similare per il quartiere più periferico di Fognano, dove si registrano però recenti costruzioni di appartamenti di pregio, con un costo al metro quadrato che sfiora i 3.000 euro.

Costruttori, opportunità in Arabia Saudita

Vi potrebbero essere delle ottime opportunità d’affari per le industrie di costruzione che decidessero di intraprendere investimenti nel mercato dell’Arabia Saudita.

A dichiararlo – indirettamente – è l’istituto di credito tedesco Deutsche Bank, secondo cui il Paese dovrà presto fronteggiare una significativa carenza di proprietà immobiliari presenti nell’area: in altri termini, Deutsche Bank ritiene che entro il 2015 si creerà un notevole gap tra la domanda e l’offerta, una distanza che potrebbe essere ricoperta solamente con un’accelerazione notevole dei progetti di costruzione da parte delle società del settore, e ammesso che vi sia il benestare da parte delle autorità locali.

Deutsche Bank ricorda infatti come le autorità governative della zona abbiano stimato una necessità di circa 900.000 di case entro il 2015 rispetto a quelle attualmente presenti. L’istituto di credito invece considera come pienamente insoddisfacente questo target, ritenendo più probabile che – a causa dell’incremento della popolazione locale, indotto anche da un boom occupazionale che si svilupperà nel corso dei prossimi anni – entro cinque anni serviranno almeno 1,2 milioni di nuovi appartamenti.

Mutui, poche sorprese nei dati Tecnocasa

L’Ufficio Studi Tecnocasa ha di recente pubblicato i nuovi dati sull’andamento delle erogazioni bancarie per i finanziamenti immobiliari. Un report che non ci presenta grandi sorprese, e che dimostra come, ancora una volta, i volumi relativi a questa categoria di finanziamenti siano in calo.

Nel secondo trimestre del 2009, infatti, il volume dei finanziamenti immobiliari nella Penisola ha subito una flessione di quasi il 13%, per un importo erogato leggermente superiore a 1,9 miliardi di euro.

Quanto conseguito durante il periodo aprile – giugno 2009 in Italia rispecchia alcune precedenti stime degli analisti, e conferma quali siano le grandi difficoltà proprie del mercato immobiliare nostrano da oltre un anno a questa parte.

Australia, mutui record negli ultimi sei mesi

L’Istituto Nazionale di Statistica di Sidney sostiene che i mutui immobiliari durante il mese di settembre avrebbero toccato le 65.505 unità: si tratta di un incremento del 5,1% rispetto al mese di agosto. Un mese considerato meno brillante del previsto, visto e considerato che durante l’ottavo periodo dell’anno il numero dei mutui calò di quasi il 2% rispetto al mese di luglio.

L’incremento ravvisato nel mese di settembre – ben oltre quanto atteso dagli analisti – sembra esser un prodotto diretto degli interventi a sostegno del credito promossi dal Primo Ministro australiano Kevin Rudd, che per favorire la ripresa economica locale, ha predisposto un bacino di sostegno ai finanziamenti di settore.

Stando agli economisti, quanto sta accadendo sul fronte finanziario immobiliare potrebbe portare il Governatore della Banca Centrale Glenn Stevens ad agire nuovamente sui tassi di interesse di riferimento, portando al rialzo il costo del denaro. A sostenere questa possibile (e a questo punto probabile) mossa di Stevens, potrebbe concorrere anche il livello dei prezzi delle case, cresciuti di oltre l’8% negli ultimi sei mesi.

Londra, migliora il segmento delle case lussuose

Bloomberg riporta la notizia secondo cui un recente studio della società di consulenza Knight Frank LLP avrebbe affermato come i prezzi delle case lussuose dell’area di Londra stiano lentamente frenando la loro fase di discesa, e come durante il mese di ottobre avrebbero conseguito il più lieve declino da quasi un anno e mezzo a questa parte.

Stando allo studio di Knight Frank, infatti, nel mese di ottobre 2009 il valore medio di un appartamento dal costo superiore a un milione di sterline (questa la soglia “psicologica” che secondo la società distingue le case di lusso dalle abitazioni dei poveri mortali) sarebbe sceso del 3,2% rispetto allo stesso mese dello scorso anno. Si tratterebbe, pertanto, di un incremento del 2,1% dei prezzi rispetto al mese di settembre, per un passo record dall’estate del 2007.

Il decremento dal picco raggiunto nel mese di marzo del 2008 rimane invece piuttosto sostanzioso, misurabile in una contrazione pari al 16%.

Dubai, nuovi studi mostrano più ottimismo

Ancora una volta ci troviamo quasi costretti a parlare del mercato immobiliare di Dubai. Il real estate della zona si sta infatti dimostrando particolarmente tormentato, e le numerose analisi che i principali istituti di credito e di analisi stanno pubblicando nel corso delle ultime settimane dimostrano come ci sia una forte eterogeneità di valutazioni sul futuro dell’area.

Giunge pertanto ai nostri occhi il nuovo report di Deutsche Bank, uno degli osservatori più attenti, nel Vecchio Continente, di ciò che accade sui mercati immobiliari internazionali. L’istituto di credito europeo sembra infatti convinto che il mercato immobiliare di Dubai abbia toccato il fondo, e che si stia pertanto preparando per un significativo rimbalzo che potrebbe equivalere alla nascita di rilevanti occasioni di business per gli investitori.

Deutsche Bank sostiene che i prezzi delle proprietà immobiliari abbiano perso solo il 4% negli ultimi mesi, dopo il brusco decremento osservato lungo tutta la prima parte dell’anno. Di contro, il numero delle transazioni di ottobre sarebbe cresciuto del 60% rispetto ai volumi irrisori del primo trimestre del 2009 (ma pur sempre in decisa flessione su base annua).

Studio Lloyds sui prezzi delle case nel Regno Unito

In queste settimane stiamo leggendo numerosi studi sull’andamento del mercato immobiliare del Regno Unito. Segnali contrastanti provengono da oltremanica, dove accanto a accenni di ripresa vi sono numerose analisi che auspicano maggior cautela nel valutare gli sviluppi del settore.

Uno dei più recenti report sul real estate del Regno Unito è quello di Lloyds Banking Group, uno dei principali istituti di credito britannici, che ha definito come “non sostenibile” l’attuale crescita dei prezzi delle proprietà immobiliari ad uso abitativo (e non) della zona.

Secondo Lloyds, infatti, i valori delle proprietà immobiliari residenziali, commerciali e industriali non proseguiranno la loro strada di crescita nel corso dei prossimi mesi. La società prevede anzi un 2010 nel quale i prezzi subiranno una lunga fase di stagnazione, con possibili flessioni, anche significative.

Immobiliare nel Regno Unito, pessimismo dall’UE

Anche la Commissione Europea, come ci si attendeva, ha avuto modo di esprimersi riguardo al futuro andamento del mercato immobiliare del Regno Unito. L’opinione della Commissione a proposito del real estate d’oltremanica non è stata particolarmente positiva, definendo come “depressed” il livello della domanda di proprietà immobiliari residenziali per la zona considerata.

Le motivazioni sottostanti questa considerazione sono d’altronde piuttosto note: la Commissione Europea evidenzia come i prezzi delle case nel Regno Unito siano troppo elevati rispetto a quanto dovuto, e come – a causa delle condizioni del mercato del lavoro – presto la domanda si stabilizzerà su livelli piuttosto bassi, trascinando al decremento i prezzi relativi alle proprietà immobiliari.

Occorre dire tuttavia che quanto predetto dalla Commissione Europea stride fortemente con l’attuale comportamento dei venditori di case britannici, il cui atteggiamento sembra rispecchiare quanto accade nei mercati immobiliari di tutto il Continente.

Approfondimento sul mercato immobiliare di Treviso

Un approfondimento de La Tribuna sul mercato immobiliare di Treviso ci dà l’opportunità di parlare dell’andamento delle costruzioni e delle case non nuove nell’area considerata.

Preannunciamo come quanto abbiamo letto sul quotidiano non possa che confermare quanto osservato nel resto d’Italia, dove – al di là di un numero di eccezioni comunque non insignificante – i prezzi delle proprietà immobiliari ad uso abitativo (soprattutto) e commerciale abbiano comunque mantenuto la loro posizione anche durante la fase più buia della recessione.

Treviso, da questo punto di vista, non sembra fare eccezione. Stando ai dati riportati dal media, ma diffusi dall’Osservatorio immobiliare dell’Agenzia del Territorio, infatti, una casa cittadina a Treviso avrebbe un costo di circa 3.700 euro al metro quadro, che salgono oltre i 4.000 euro per un’abitazione unifamiliare.

Immobiliare, focus su Washington

Qualche giorno fa Bloomberg ha pubblicato un interessante report sull’andamento del mercato immobiliare dell’area di Washington, uno dei “termometri” più rappresentativi per interpretare il trend del real estate a stelle e strisce.

Stando agli studi esaminati dal media americano, la domanda per nuovi appartamenti nella zona ora considerata starebbe crescendo con un ritmo davvero sorprendente, e difficilmente paragonabile a quanto avviene nelle altre macro-aree degli Stati Uniti.

A beneficiare del rinnovato interesse per i nuovi appartamenti sono, ovviamente, i principali attori del settore locale delle costruzioni: stando a quanto sostenuto dal Census Bureau, infatti, le società di costruzione hanno ricevuto l’autorizzazione per realizzare 4.442 unità abitative nell’area metropolitana della capitale statunitense nel corso del terzo trimestre, per un incremento che – rispetto allo stesso periodo dello scorso anno – risulta essere pari all’11%. Il dato di Washington, oltre che dimostrare un buon dinamismo della domanda locale, è addirittura sorprendente se paragonato alla media nazionale, che invece dimostra una contrazione piuttosto pesante (- 17%) nelle nuove costruzioni.