Secondo quanto emerge da una recente ricerca condotta a Venezia, solamente il 40% delle famiglie venete pagherà l’imposta municipale unica sulla prima casa. Molti dei proprietari che vivono in piccoli Comuni, infatti, risiederebbero dove le rendite catastali sono basse: di conseguenza, l’importo della detrazione fissa di 200 euro, e quelle integrative di 50 euro per ogni figlio a carico, under 26 e convivente, sarebbe in grado di azzerare l’applicazione dell’imposta.
I calcoli della Ragioneria del ministero del Tesoro partono infatti dal presupposto che la maggior parte delle famiglie venete vivono fuori dai capoluoghi. Ma come stabilire se si rientra nella fortunata fetta di popolazione veneta che sarà esentata dal pagamento dell’imposta municipale unica? Cerchiamo di capire in che modo calcolare la propria imposta municipale sugli immobili, in pochi e semplici passi.
Come noto, il 18 giugno i contribuenti italiani saranno posti dinanzi alla necessità di onorare la propria posizione nei confronti dell’Erario, procedendo al versamento dell’acconto dell’imposta municipale unica, pari a un terzo o a un mezzo nell’ipotesi di IMU per la prima casa, e pari al 50% per gli altri immobili (tranne che per gli immobili rurali strumentali, per i quali l’acconto sarà del 30% su un’IMU calcolata con aliquota ridotta allo 0,2%.
Gli appuntamenti delle scadenze fiscali IMU si stanno avvicinando a grandi passi e, con essi, anche le preoccupazioni di milioni di contribuenti italiani, alle prese con una nuova imposta di non facile conteggio previsionale, visto e considerato che sul calcolo dell’imposta municipale unica graveranno, questo autunno, le decisioni del governo (che potrebbe intervenire nuovamente in materia, andando a modificare le aliquote base dello 0,4% e dello 0,76%) e le decisioni dei Comuni (che potrebbero, come probabile, scegliere di modificare le aliquote base all’interno dei propri margini di autonomia).