
Smentendo parte delle analisi concomitanti sullo stesso oggetto di osservazione, uno studio della Royal Institution of Chartered Surveyors dichiara che i prezzi delle proprietà immobiliari ad uso abitativo nel Regno Unito sarebbero cresciuti ancora, durante il mese di maggio, giungendo ai massimi livelli mai riscontrati dal monitoraggio dell’Istituto negli scorsi quattro mesi, grazie a una ripresa significativa della domanda di settore.
Il numero di agenti immobiliari contattati dal Royal Institution of Chartered Surveyors, che hanno dichiarato che i prezzi delle case hanno ecceduto quanto precedentemente stimato delle rispettive associazioni o società è calato di 22 punti percentuali, contro i 19 di aprile. La proporzione degli agenti immobiliari che ha inoltre dichiarato che il proprio portafoglio case avrebbe subito un aumento è invece salita da 11 punti percentuali agli attuali 21 punti percentuali.
L’Istituto sembra pertanto aver riscontrato una buona dose di fiducia da parte degli operatori del settore, che dovrebbe farsi più incisiva una volta superato lo “scoglio” estivo.
Ci sarà o non ci sarà in Italia un nuovo condono edilizio? Il Governo è alle prese con la messa a punto della manovra correttiva che all’incirca è di 25 miliardi di euro, ma dagli ultimi rilievi e dalle ultime dichiarazioni da parte degli esponenti dell’Esecutivo non ci sarà alcun condono immobiliare. Ad esprimersi in tal senso è stato anche Carlo Sangalli, Presidente di Rete Imprese Italia, il quale ha sottolineato come in questo momento il Governo non abbia preso in considerazione l’ipotesi di un condono edilizio ma neanche un aumento delle tasse. Come recuperare allora 25 miliardi di euro? Ebbene, al riguardo il Presidente Sangalli ha posto l’accento sul fatto che ci saranno per tutti dei sacrifici ma non si adotterà la scure con un aumento della pressione fiscale; in particolare, si agirà dal fronte della spese pubblica adottando misure e provvedimenti di contenimento ma anche di riqualificazione e di taglio della spesa improduttiva, ovverosia quella che, in altri termini, porta nel bilancio dello Stato solo sprechi e nessun vantaggio.